La fraschetta è divenuta negli ultimi decenni il simbolo della convivialià e dell'enogastronomia tradizionale dei Castelli romani. Da luogo spartano dedicato solo alla mescita del vino novello, si è trasformata in un vero e proprio fenomeno di ristorazione di massa, capace di coniugare gustosi piatti della tradizione romana, essenzialità del servizio e prezzi contenuti, il tutto all'insegna dell'abbondanza e della spensierata allegria propria della tradizione conviviale castellana.
Per le dimensioni raggiunte le fraschette meritano un'attenta considerazione da parte delle istituzioni, anche in virtu' di quanto previsto dal Piano di prevenzione regionale 2014-2018, che comprende fra le sue priorita' la sicurezza alimentare e la promozione di un corretto stile di vita.
Al fine di promuovere il binomio 'salute-qualità' e sensibilizzare consumatori e operatori del settore sull'importanza della prevenzione delle patologie cronico-degenerative come il diabete, le malattie cardiovascolari e l'obesità, la Asl Roma 6 ha messo a punto il progetto 'Ristorazione tradizionale dei Castelli romani e prenestini: una questione di costume e di salute', con la preziosa collaborazione dell'Università degli studi di Tor Vergata-Cattedra di Alimentazione e Nutrizione umana, il Comune di Ariccia, l'Istituto zooprofilattico aperimentale del Lazio e della Toscana, Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura del Lazio), Gal (Gruppo di azione locale Castelli Romani e Monti Prenestini) e l'Ordine dei medici veterinari della Provincia di Roma e del Lazio.
Il progetto verrà presentato venerdi' 23 febbraio alle ore 15 nella sala Maestra di Palazzo Chigi ad Ariccia (piazza di Corte 14), alla presenza dello chef stellato Antonello Colonna, Roberto Di Felice, sindaco di Ariccia, Narciso Mostarda, direttore generale Asl Roma 6, Giuseppe Novelli, rettore di Tor Vergata e dei vertici delle istituzioni partner. L'iniziativa si articola in un cronoprogramma triennale, che comprende analisi statistiche, incontri di formazione e campagne di informazione.
Per gli operatori costituisce un'opportunità per apprendere nuove competenze e per acquisire consapevolezza del proprio ruolo nella sicurezza alimentare e nell'adozione di adeguati standard qualitativi. Per i consumatori rappresenta uno strumento di tutela della salute e di conoscenza delle produzioni locali di qualità, di cui il territorio dei Castelli è ricchissimo.
Si intende, inoltre, realizzare sulle filiere agroalimentari locali un percorso di sicurezza 'Dal campo alla tavola' come prescritto dalle norme comunitarie, al fine di migliorare il legame diretto tra produzione primaria, preparazione e somministrazione di alimenti alla popolazione. Fondamentale pertanto sarà l'integrazione fra le istituzioni locali, scientifiche, imprenditoriali, i produttori e tutti i soggetti che operano e frequentano i Castelli romani. (Ag/ Dire)
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