Arpino è un comune italiano di 7.193 abitanti situato nella parte meridionale del Lazio, in provincia di Frosinone. È nota principalmente per essere la città natale del famoso filosofo e oratore romano Marco Tullio Cicerone, noto comunemente come Cicerone, considerato uno dei più grandi oratori e pensatori dell’antica Roma, e le sue opere filosofiche e retoriche hanno avuto un’influenza significativa sulla letteratura e la retorica occidentali. Il Santo Patrono di Arpino è la Madonna di Loreto, che si festeggia il 10 dicembre.
Arpino ha una ricca storia che risale all’antichità, ed è stata un importante centro nella Roma antica. Durante il periodo romano, ha prosperato come una città importante ed è divenuta la patria di Cicerone. La città conserva ancora oggi alcuni resti del vecchio borgo, tra cui un antico teatro romano. La struttura risalente al I secolo a.C. è ben conservata. Questo teatro è un importante sito archeologico che offre un’idea della vita culturale durante l’epoca romana.
Il centro storico di Arpino è caratterizzato da strette stradine medievali, piazze affascinanti e diversi edifici storici, tra cui la Chiesa di San Michele e la Chiesa di Santa Maria di Civita. Questi luoghi di culto offrono un’interessante immersione nella storia e nell’architettura dell’area, oltre a custodire opere d’arte religiosa.
La Chiesa di San Michele Arcangelo sorge sulla piazza principale della città, costruita sull’area di un tempio pagano, pare, dedicato ad Apollo e alle nove muse.
Così sembra, secondo la tradizione, in quanto dietro l’altare vi è un vano scavato nella roccia con nove nicchie vuote. Nella navata sinistra della chiesa una lapide del 1700 comprova questa credenza, è scritto sulla pietra sepolcrale: “Templum hoc novem musis olim dicatum … anno MDCCXXXI consecravit”.
Danneggiata dal terremoto del 1654, la Chiesa di San Michele fu restaurata e in seguito le fu data nuova forma fino ad avere l’aspetto attuale. L’interno, di derivazione barocca, è a croce latina a tre navate con cappelle laterali e volte a crociera.
L’edificio sacro è custode di numerose opere d’arte prestigiose. Entrando, risalta sull’altare maggiore la grande tela del Cavalier d’Arpino rappresentante L’Arcangelo Michele vittorioso su Lucifero, e sulla volta dell’abside è raffigurata la maestosa figura del Padre Eterno. Sempre allo stesso pittore arpinate sono attribuite L’Annunciazione, Tobia e l’Angelo, Il Martirio di San Pietro, e le 14 Stazioni della Via Crucis.
Di alto valore artistico è la Croce stazionale di Scuola Toscana (sec. XIV), posizionata nella navata destra. Di considerevole bellezza è la Madonna con Bambino, soggetto tradizionale dell’iconografia cristiana, attribuita al pittore secentesco Dionigi Ludovisi.
Dello scultore Michael Stolz, nato nel 1725, si conoscono le origini tirolesi. L’artista operò lungamente ad Arpino per il cardinale Pesce, per molto tempo suo ospite nella casa di Civitavecchia. Per le chiese di Arpino scolpì la statua di S. Vito, il Battistero, l’organo, il pulpito in legno di noce con sei putti a rilievo sostenuti da un’aquila, il simulacro della Crocifissione, la statuetta della Concezione, oltre a diverse altre opere. Michael Stolz morì nel 1779 ed è sepolto sotto l’altare del Sacro Cuore della Chiesa di San Michele Arcangelo.
La città è anche famosa per la sua cucina tradizionale e offre ai visitatori l’opportunità di gustare piatti locali deliziosi.
La cucina locale rientra di diritto nell’arte culinaria italiana, ed è un ulteriore punto forte di Arpino. Il piatto classico locale sono le “Sagne e Fagioli“, con i ruschi (asparagi selvatici), il piatto preferito da Marcello Mastroianni, originario di Fontana Liri (Fr), piccolo comune distante circa 8 km da Arpino. Le sagne sono pasta fresca lavorata solo con acqua, farina e sale, tirata in modo abbastanza consistente e tagliata in maniera grossolana in forma di foglia di olivo.
Vengono preparate con condimento di salsa a base di fagioli cannellini, pomodoro e cotenna o anche senza pomodoro e con aggiunta di asparagi selvatici, appunto i ruschi. Il piatto tipico di Arpino, se in passato era una pietanza povera, oggi è diventato spesso un alimento ricercato. Se ben eseguito è un piatto fantastico.
Nella cucina arpinate figura anche una tradizione di pesce, e questo a causa del vicino fiume Fibreno noto anche come il “fiume di Cicerone“, le cui acque rendevano disponibile per secoli trote e gamberi di acqua dolce, assai apprezzati, e anche se oggi è più facile trovarli d’allevamento, il metodo di preparazione e cottura in cucina segue ancora i vecchi principi. Il fiume sorge dalle acque cristalline dell’omonimo lago, nella Riserva naturale Lago di Posta Fibreno.
Il prodotto tipico è senza dubbio l’olio extra vergine d’oliva, l’olio di Arpino, un ottimo alimento. Premiato nella categoria fruttato-medio al concorso nazionale dei migliori extra-vergine del Lazio Ercole Olivario (aprile 2000), l’olio di Arpino viene ottenuto dalla spremitura della Moraiola unita al Leccino e Frantoio.
Il pane di Arpino per qualità, figura tra i migliori d’Italia. In molti casi viene lavorato, come un tempo, con una lievitazione naturale e cotto nel forno a legna. Può essere bianco o scuro ed è confezionato, nella maggior parte dei casi, in forma di “filone” da 1 kg o di “pagnotte” da 1 o 2 Kg. La sua particolare struttura lo rende consumabile e appetibile anche dopo alcuni giorni.
I salumi prodotti per lo più in modo artigianale, sono il frutto del lavoro di intere famiglie che, riunite, partecipano alla lavorazione delle carni del maiale.
Da provare a tutti i costi le ricottine fresche che ancora oggi si possono acquistare nei mercati, portate da donne di campagna e confezionate in graziosissimi cestini di vimini intrecciati e coperte da foglie di fico. Si sciolgono in bocca e sono di una bontà squisita.
Dall’allevamento ovino proviene il saporito pecorino posto in forme confezionate in fasce di legno. Sin da tempi molto lontani, era pratica usuale delle famiglie ciociare commissionare direttamente ai pastori del luogo le proprie forniture annuali di formaggio fresco.
La fornitura era annuale perché il formaggio doveva essere ottenuto preferibilmente da pascolo invernale, più adatto alla trasformazione. Erano le stesse famiglie che provvedevano, poi, alla salatura e alla breve stagionatura. Oggi, il produttore è solito vendere il formaggio al consumatore finale (anche direttamente a domicilio) o in parte ai dettaglianti locali.
Altro formaggio saporito è la marzolina. Si tratta di formaggio caprino semi stagionato e stagionato che i pastori anticamente utilizzavano per soddisfare il pasto quotidiano.
Nel settore dolciario, per quanto concerne la preparazione di prodotti della pasticceria Arpino non è secondo a nessuno, in particolare ogni evento ha il suo dolce: cecamarini, crustole, loffe di lupo (per il Carnevale), zeppole (per San Giuseppe), pigna (per la Pasq ua), ciambelline al vino, torroncini di pasta reale e mostaccioli (per Natale).
Particolarmente interessante è la produzione di miele di castagno, millefiori e altri gusti da scoprire sul posto direttamente dai produttori.
I boschi circostanti sono ricchi di prodotti della terra: funghi porcini e tartufi.
La ristorazione agrituristica ha trovato qui terreno fertile e sa offrire, in più, il contatto diretto con la genuina gente di campagna con la quale, magari, intrattenersi sorseggiando un bicchiere di vino fresco di cantina, prodotto nei piccoli vigneti dei dintorni. (Dal sito arpinoturismo.it)
Museo Nazionale di Cicerone: Museo dedicato a Marco Tullio Cicerone, il famoso oratore e filosofo romano nato ad Arpino. Il museo ospita una vasta collezione di reperti archeologici, tra cui statue, iscrizioni e oggetti legati a Cicerone.
Centro storico: Il centro storico di Arpino è un affascinante labirinto di strade medievali, piazze pittoresche e edifici storici. È un luogo ideale per passeggiare e immergersi nell’atmosfera autentica dell’Italia storica.
Palazzo Senatorio: Questo palazzo è un altro importante edificio storico di Arpino. È stato la residenza della famiglia di Cicerone e oggi ospita il municipio della città.
Architettura antica: Camminando per le strade di Arpino, è possibile ammirare numerose case e palazzi antichi, con facciate decorate e dettagli architettonici interessanti.
Destinazione ideale per gli amanti della storia e dell’arte, Arpino offre una varietà di luoghi di interesse che permettono di esplorare la sua ricca eredità culturale. Meta ideale dei ricercatori della tranquillità è anche un’oasi di pace affascinante per immergersi nella vita quotidiana italiana e sperimentare la sua autentica cultura.
Arpino è nota non solo per essere la città natale del celebre oratore romano Marco Tullio Cicerone, ma anche per essere il luogo di nascita di alcuni importanti pittori e artisti. La città ha una tradizione artistica che ha dato i natali a pittori di rilievo, conosciamoli:
La combinazione di una ricca tradizione oratoria legata a Cicerone e una tradizione artistica con pittori come il Cavalier d’Arpino ha reso Arpino una città con un importante patrimonio culturale. Gli amanti dell’arte e della storia possono apprezzare la diversità delle espressioni artistiche che questa città ha prodotto nel corso dei secoli.
Un luogo che è stato fonte di ispirazione di numerosi artisti, scrittori e poeti nel corso dei secoli, cosa è che spinge le persone a visitarlo ancora oggi? Una motivazione ricorrente è conoscere i siti dove i grandi della storia hanno vissuto e agito, respirare le stesse atmosfere, andare alla ricerca di suggestive particolarità del paesaggio circostante riconoscendone la connessione con Cicerone.
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