Arrestato a Tarquinia il latitante romano Massimiliano Vastante
Il 51enne era agli arresti domiciliari ma ad agosto era fuggito approfittando di una visita al policlinico Gemelli. Nel suo “curriculum” varie rapine
All’esito di articolate indagini condotte dal personale della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato romano di P.S. “Primavalle”, nella tarda serata di sabato 16 aprile., è stato tratto in arresto il latitante Massimiliano VASTANTE, nato a Roma il 28.06.1965, presso la propria abitazione sita nel centro storico del comune di Tarquinia (Viterbo), in via degli Archi 88. Lo stesso era ricercato dallo scorso agosto, in quanto evaso dalla misura della detenzione domiciliare concessagli presso la struttura sanitaria “Agostino Gemelli”, sita in Roma, approfittando della rimozione del dispositivo elettronico di controllo per l’effettuazione di alcuni accertamenti diagnostici. Dal 6 agosto si era quindi reso irreperibile.
L'uomo è stato condannato in via definitiva alla pena di 7 anni e mesi 6 di reclusione per un cumulo di pene relative alla commissione di diversi reati, in particolare numerose rapine aggravate: a suo carico la Procura della Repubblica presso il Tribunale – Ufficio Esecuzioni di Velletri ha emesso in data 21.10.2015 l’Ordine di Esecuzione per la Carcerazione n. 319/2012 SIEP, mentre la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Perugia, a seguito dell’evasione, ha emesso in data 11.08.2015 l’Ordinanza di revoca degli arresti domiciliari e ripristino della custodia in carcere n. 1043/14 RG. e n. 10359/13 NR, sempre in relazione alla consumazione di una rapina.
VASTANTE Massimiliano intraprende la propria carriera criminale all’inizio degli anni ottanta, epoca in cui riporta la prima sentenza di condanna per tentato furto in concorso. Sin dagli esordi, lo stesso rivela una particolare spregiudicatezza nell’azione delittuosa, nonché una spiccata pericolosità sociale e una personalità particolarmente violenta, come si evince dalla vicenda che l’ha visto protagonista all’età di 22 anni: dopo aver perpetrato una rapina presso un appartamento sito sulla via Cassia e avere tentato di violentare la domestica, legandola e imbavagliandola, si è reso autore, unitamente al suo complice, di una rocambolesca fuga, al termine della quale sono stati intercettati dall’elicottero della Polizia che ne seguiva le tracce e tratti in arresto all’interno del casolare dove si erano nascosti.
In breve tempo dal primo reato commesso, ha accumulato denunce e segnalazioni varie e la sua carriera delinquenziale, in continuo divenire, si è protratta fino ai nostri giorni senza soluzione di continuità. Il trascorso criminale del rapinatore annovera innumerevoli reati contro il patrimonio (furto, rapina e ricettazione), contro la persona e diverse evasioni. In un’occasione, evaso dagli arresti domiciliari e inseguito da personale di polizia, speronava l’autovettura di servizio, nonché auto private in sosta, rendendosi così pericoloso per la comunità e spingendosi sino al punto di investire l’operatore intervenuto pur di garantirsi la fuga.
Le attività di indagine, condotte dalla Squadra Catturandi della Prima Sezione della Squadra Mobile romana e da personale del Commissariato di P.S. “Primavalle”, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, d’intesa con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, protrattesi da gennaio 2016 e supportate anche da presidi tecnologici, hanno consentito di acquisire elementi utili a ritenere che l’uomo si nascondesse in località Tarquinia. La conferma della localizzazione si otteneva sia attraverso le attività tecniche sia mediante i numerosi servizi di osservazione e pedinamento realizzati nei confronti dei familiari e delle persone più vicine al latitante, le quali, al fine di eludere qualsivoglia tipo di intercettazione da parte delle forze dell’ordine, adottavano ogni precauzione come l’alternarsi dell’uso dei mezzi impiegati per gli spostamenti. Lo stesso latitante, proprio per non essere rintracciato, impiegava per contattare ed essere contattato dalle persone che di volta in volta lo favorivano utenze telefoniche dedicate, c.d. citofoni. Veniva in tal modo ristretto il cerchio delle ricerche nell’area del centro storico del comune di Tarquinia.
Attraverso poi servizi di osservazione è stato possibile circoscrivere maggiormente il luogo dove si erano concentrate le attività di ricerca, individuando il plesso residenziale presso la quale il latitante aveva trovato rifugio. Il tempestivo intervento si rendeva necessario anche in considerazione del fatto che era intenzione del ricercato allontanarsi a breve dal territorio nazionale per recarsi definitivamente in Spagna, dove ha la disponibilità di un appartamento. Veniva quindi organizzato un servizio specifico al fine di procedere all’arresto del latitante.
L’operazione, condotta congiuntamente da personale della Squadra Mobile di Roma, di Viterbo e del Commissariato di P.S. “Primavalle”, veniva studiata e pianificata nei dettagli, con la messa in sicurezza della zona di pertinenza dell’abitazione per impedire la fuga del ricercato e la successiva irruzione all’interno dell’appartamento. Il VASTANTE, sorpreso dalla tempestività dell’intervento, inizialmente tentava di opporre resistenza ma, immediatamente immobilizzato, veniva tratto in arresto dal personale della Polizia di Stato.