Artena, al Granaio Borghese la mostra di Albino Ripani
Fino a domani è possibile apprezzare le opere dell’artista marchigiano, tra magia e metafisica
Albino Ripani, in arte Ari, alto biondo e con gli occhi verdi, come suole descriversi, è un pluripremiato artista marchigiano che dal 27 maggio ha esposto le sue opere presso il Granaio Borghese di Artena, le quali potranno essere ammirate fino a domani . Per una fortunata coincidenza, o per chissà quale disegno astratto – come i suoi quadri – del destino, arriva ad Artena e scopre che l’antico nome del nostro paese è Montefortino, esattamente come il paesino in provincia di Fermo di cui l’artista è originario. Un segno del destino? Chissà, noi speriamo che si sia sentito a casa nella nostra “Montefortino” quanto nella sua.
Come ogni artista che si rispetti, Ari è un personaggio eclettico, pieno di spirito, indossa le sue opere, che riproduce su scarpe, borse e cinture di altissimo pregio, e si offende se lo si chiama “pittore”: non di rado al giorno d’oggi pittore e imbianchino vengono equiparati, mentre lui preferisce definirsi un’artista “DiVino”…Bianco o rosso, non è importante!
I suoi quadri nascono di getto dai moti della sua anima e in essi convergono, oltre alle sue emozioni, anche i ricordi delle favole della Sibilla che le nonne raccontavano nelle lunghe sere d’inverno accanto al camino, in un’atmosfera fiabesca superiore a qualsiasi effetto speciale delle nostre televisioni. Guardando le sue opere da diverse angolazioni sembra che abbiano assorbito l’antica magia che si respirava allora; ci si accorge infatti che esse non sono solamente ciò che il titolo descrive ma qualcosa di più: ognuno può intravedere al loro interno ciò che la propria anima intende mostrare. Così una chiazza blu diventa un cavaliere, una forma indistinta una sacerdotessa in preghiera, un albero si trasforma in un falò: pura magia.
Egli stesso afferma che non dovrebbe dare titoli alle sue opere, per poter lasciare libero l’acquirente di vedere nel dipinto che compra ciò che preferisce. Eppure l’arte astratta viene capita sempre meno, forse perché le persone non hanno più tempo di fermarsi di fronte a un quadro, guardarlo e aspettare che si attivi una forma di comunicazione segreta e incomprensibile: si rivolge ai giovani, Albino, perché- sostiene – sono gli unici che non cercano a tutti i costi una forma definita, “una donna nuda, un albero”, mentre le persone più anziane, meno aperte alle novità, preferiscono un tipo di comunicazione più diretta.
Geloso delle sue opere, tra cui non esistono preferenze perché sono come figlie tutte uguali, egli le "sequestra a se stesso", sottraendole alla vista del pubblico. Sarebbe un vero peccato perdere l’occasione di vedere opere che presto potrebbero sparire. Ricordiamo che sarà possibile accedere alla mostra presso il Granaio Borghese di Artena dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19:00.