Era il lontano 1990, quando all’Assessore alla Cultura di Artena venne una brillante idea.
Erminio Latini pensò di creare una festa che mettesse in sana competizione gli artenesi, cioè un evento che coinvolgesse tutte o quasi le Contrade con giochi che rimandassero agli antichi mestieri, quelli dimenticati, ma ancora presenti nella mente degli anziani. Sarebbero state giornate, precisamente dieci, che avrebbero riportato in auge le tradizioni popolari di Artena, comune della provincia di Roma.
Ci furono varie riunioni con i rappresentanti delle Contrade, prendendo in considerazione i secoli diciannovesimo e ventesimo. Fin dall’inizio gli ex abitanti di Montefortino – così si chiamava Artena fino al 1873 – avevano praticato l’agricoltura e la pastorizia e i giochi avrebbero dovuto vertere su tali mestieri, con l’uso dei buoi; infatti, nel paese c’era la sede dell’Università dei “Boattieri”.
Le Contrade Artenesi furono entusiaste dell’istituzione del Palio, non solo per le gare, ma per tutta la cornice coreografica che vi ruotava attorno: la sfilata con il Gonfalone per il centro storico con i nobili e i paesani, il papa e cardinali, tutti in costume; a seguire, la Cena Barocca.
Si scelse come location il parco della Villa Scipione Borghese, che ancora oggi alla 29esima edizione, dopo due anni di pandemia, non è mutata.
Per l’occasione, ogni Contrada partecipante nei giorni precedenti il Palio allestisce uno stand veramente originale, disposto in pendenza, con la cucina in alto e i tavoli per degustare ottimi piatti della tradizione locale, via via digradando verso la zona centrale, teatro delle gare. Famosi gli “gnocchi a coda de soreca”, le salsicce e le bistecche alla brace.
Ogni sera si svolgono una o più gare e alla fine la Contrada che ottiene il punteggio maggiore vince il Gonfalone, che rimarrà presso di essa per l’intero anno. Il periodo dello svolgimento è sempre lo stesso, i dieci giorni che precedono il 15 agosto.
Venerdì 5 agosto si è svolta la Cena Barocca, durante la quale si sono gemellati i ‘Musici di Velletri’ con gli ‘Sbandieratori e i Musici di Artena’, precisamente del Cardinal Scipione Borghese, di cui è divenuto Presidente onorario Vito Notarfonso. Sabato 6 agosto c’è stato il Corteo storico e la riconsegna del Gonfalone da parte della Contrada che lo ha vinto lo scorso anno.
Domenica 7 si svolgono le prove con la “carrettella“, una specie di piccola macchina di legno, cui seguirà la gara della canzone in dialetto.
Lunedì 8 agosto ci sarà la staffetta maschile e il tiro alla fune (1a manche); martedì 9 agosto la corsa col cerchio, il salto con la corda femminile, la corsa con la botte, le poesie in dialetto.
Mercoledì 10 agosto la staffetta femminile, “sardamontone“, la battitura del grano; giovedì 11 agosto il salto con la corda maschile, il taglio del tronco, la corsa con la Conca.
Venerdì 12 agosto il percorso del contadino e il tiro alla fune (2a manche); sabato 13 agosto il tiro con l’arco, la corsa con il sacco, il gioco del Brigante.
Infine, domenica 14 agosto, giorno di chiusura, si svolgerà la Quintana storica, la corsa col somaro e la proclamazione della Contrada vincitrice a cui verrà consegnato il Gonfalone del Palio 2022.
Naturalmente il tifo è tanto tra le Contrade, i cui partecipanti si sono allenati per molti giorni prima dell’inizio del Palio.
Durante la manifestazione si respira un’aria d’altri tempi, un’aria paesana che fa bene al cuore.
*Con la collaborazione di Rita Cerasani.
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