Andare oltre questo tipo di liste significa proporre ai cittadini un modo diverso di comportarsi e di rapportarsi con la città.
Mettersi al servizio della città, con l’amore e l’abnegazione necessari a realizzare un progetto che sia innovativo e ambizioso fatto di idee e soluzioni, lungimiranza e senza timore di sognare un futuro migliore.
Queste cose non si possono fare se non si ha un “sistema di valori” che cementi il gruppo animatore della “formazione” che chiede il consenso ai cittadini, per realizzare un progetto ma non solo, che dia anche un esempio di comportamento virtuoso e che abbia l’ambizione di lasciare il proprio paese molto meglio di come viene trovato.
Pertanto tre sono i cardini sui quali impostare un cantiere progettuale:
Questa combinazione di valori, competenze, comportamenti e amore per la città e i propri cittadini deve essere il motore che fa muovere tutto e inneschi una nuova stagione che dia brillantezza e benessere alla nostra cittadina.
Bisogna uscire dalle liste favorite dai feudatari del voto, dai gruppi di pressione che hanno interessi personali, mentre un’amministrazione deve pensare agli interessi generali degli artenesi.
La situazione attuale ad Artena è molto brutta, l’amministrazione Angelini si trova a dover fare i conti con una crisi strisciante, che è bene chiarire in consiglio comunale ed è doveroso farlo entro il 18 di febbraio, cosi se “l’amministrazione” ha i numeri può legittimamente governare, se invece manca della maggioranza in C.C., è bene e saggio che rimetta l’incarico e porti la città al voto a giugno, non sottoponendo i cittadini a mesi e forse anni di stress e mancanza di progetto, con un peggioramento complessivo delle cose già molto difficili.
Voglio fare qui, alcune considerazioni, sull’attivismo del PD in relazione alle difficoltà dell’amministrazione Angelini; mi trovo a farlo qui, perché nel circolo locale non ho avuto modo di dire la mia. Questo consiglio comunale è formato da liste civiche che niente hanno avuto a che fare con il partito democratico durante la richiesta e raccolta del voto. Allora, mi sembra estremamente pericoloso e autoreferenziale che esponenti del pd locale, diano spazio e siano eccessivamente sensibili all’interventismo molto spinto del segretario provinciale Rocco Maugliani, per ribaltare il voto civico con un accordo di potere dentro il PD.
Questo comportamento, se continuato, darebbe “fiato” a chi considera il PD un partito che gode del potere per il potere. La missione del partito democratico è diversa, deve governare quando presenta un suo progetto, una squadra, anche supportata dal civismo, chiede un voto e ottenendolo in modo maggioritario legittimamente governa impegnandosi al massimo per migliorare la vita dei cittadini.
Invito il pd locale e provinciale a fare in modo che la dialettica consiliare si svolga nella sua istituzionalità, senza interferenze. La responsabilità nella situazione artenese, la devono avere i consiglieri comunali e la devono esercitare con giudizio e lungimiranza; ma questo non ha niente a che vedere con il PD, perché bisogna anche sapersi astenere dal potere amministrativo, in special modo quando non si è partecipato alle elezioni, in nessuna forma.
Lasciamo alla responsabilità e serietà degli eletti in consiglio comunale di affrontare la difficile situazione, perché loro hanno chiesto e raccolto il consenso e loro devono applicarsi a questo.
Il PD faccia quello che deve fare in questa fase, capire la città, vederne le criticità, cominciare a proporre idee per Artena, raccordarsi con le forze vivaci e creative del paese, e proporre alle prossime elezioni (quando sarà) un progetto innovativo, capace di dare slancio e migliore qualità della vita ai cittadini.
Riceviamo da Renato Centofanti
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