Artena, Angelini apre il tavolo permanente dei Sindaci
Per la prima volta la cordata dei Sindaci, si è avvalsa, nella ricerca delle soluzioni da un supporto tecnico di spessore
Si è tenuto al Palazzaccio di Artena (RM) il convegno sul recupero dei nuclei abitativi sorti spontaneamente nell'area dei Castelli Romani. L'incontro, fortemente voluto dal Sindaco Felicetto Angelini e dal Consigliere con delega all’urbanistica Carlo Scaccia, è stato volutamente reso pubblico e aperto alla partecipazione dei cittadini ed è considerato come propedeutico alla costituzione di un tavolo permanente dei Sindaci, volto a sollecitare “dal basso, ovvero dai territori, gli interventi legislativi sovraordinati, necessari a disinnescare una bomba sociale, riguardante decine di migliaia di famiglie, nella sola area castellana”.
Partecipazione tra le amministrazioni vicine: Damiano Pucci, Presidente dell' XI Comunità Montana e Sindaco di Rocca Priora, primo amministratore a cercare di estendere ai primi cittadini la ricerca di una linea comune, ma anche De Felice, Sindaco di Ariccia, Caliciotti, primo cittadino di Lariano, Marini, Sindaco di Albano e l’Assessore Trinca in rappresentanza del Comune di Marino, Lorella Federici Consigliere Comunale di Palestrina, l'Assessore Marco Gentili di Valmontone, l’Assessore Pocci e Giuliano Cugini in rappresentanza della città di Velletri.
Per la prima volta la cordata dei Sindaci, si è avvalsa, nella ricerca delle soluzioni da un supporto tecnico di spessore. Ai microfoni si sono alternati infatti l'Architetto Daniele Iacovone, già Direttore dell'urbanistica della Regione Lazio e oggi suo consulente, l' Architetto Fabrizio Pistolesi, in rappresentanza del Consiglio Nazionale degli architetti e l'Architetto Enrico Giusti. Gli Architetti hanno individuato la difficoltà legislativa verso le sanatorie ai sensi della legge 326-03, nel vincolo della doppia conformità (testo unico dell’edilizia: le strutture sorte spontaneamente si possono sanate con un accertamento di conformità, senza vincoli di presenza di condono, sia quando realizzato sia quando richiesta la sanatoria. Se l’immobile è presente nell’area perimetrata non è concreto il recupero urbanistico “senza l’approvazione di un piano speciale”) e dei vincoli paesistici (Per chi ha costruito dopo l’ultima sanatoria del 2003 la soluzione è la perimetrazione, approvazione di uno strumento urbanistico dopo la soppressione della doppia conformità. La modifica la potrebbe effettuare la Regione) .
Partecipazione e soddisfazione è stata espressa dal Comitato Equi Diritti, i cui aderenti in rappresentanza dei 30 Comuni coinvolti, hanno gremito la sala, vestendo simbolicamente la fascia tricolore, in segno di vicinanza ai propri Sindaci. “La cordata di amministratori locali che hanno deciso di provare a disinnescare la bomba sociale, cresce di giorno in giorno – dichiara in una nota Cristina Milani, Presidente di Equi Diritti – Insieme, amministratori e cittadini, possiamo e dobbiamo mobilitare le istituzioni regionali e nazionali, per risolvere un problema in cui purtroppo la stessa politica è stata concausa – Continua la Milani riferendosi ai piani regolatori vecchi adottati da oltre mezzo secolo ed al pasticcio dei dinieghi di sanatoria inoltrati con tre lustri di ritardo a denari incamerati – Questo percorso intrapreso da amministratori e cittadini dovrà continuare fino a sensibilizzare la Politica, a costo di marciare insieme sotto la Regione ed il Parlamento, continuano dal Comitato”.
Apprezzato anche l’intervento della Dottoressa De Marchis dell'associazione Calliope, che invita i cittadini a non considerarsi più “cittadini di singoli Comuni ma cittadini di un territorio, accomunato dalla stessa caratteristica di estensione residenziale della Capitale”.