Artena, BioMetano. Le dichiarazioni all’indomani della conferenza
Le dichiarazioni del Sindaco Angelini, Comitato No BioMetano, Mino Massimei, Artena Cambia e Armando Conti
Il 15 febbraio si è svolta l’ultima conferenza dei servizi istruttoria del V. I. A. presso la Regione Lazio sulla centrale a BioMetano che dovrà sorgere al Colubro. E’ stata l’ultima conferenza dei servizi, in cui i tecnici del comitato presenti Giancarlo Ceci e Aldo Garofalo hanno portato ulteriori osservazioni critiche al progetto della centrale rispetto alla mole di criticità già emerse nelle precedenti sedute della conferenza e che abbiamo portato a conoscenza della cittadinanza in più occasioni. Il sindaco di Artena, Felicetto Angelini, “Il 15 febbraio in conferenza dei servizi abbiamo ribadito il nostro No all’impianto di BioMetano al Colubro. Noi come sempre presenti per tutelare gli interessi degli artenesi”.
Comitato No BioMetano:
“Ceci in particolare, ha messo in evidenza quanto il parere della Asl, parzialmente favorevole, è quantomeno soggetto ad un vizio di forma perché espressa prima dell’ordinanza sindacale fatta dal Sindaco di Artena in cui si vieta la coltivazione e il pascolo sui terreni attorno al depuratore che, ricordiamolo, dista solo 200 mt circa dall’area dove dovrebbe sorgere l’impianto. L’area poi- continua Ceci che è intervenuto anche nella commissione ambiente della Regione Lazio tenutasi il 14/02- è soggetta a controllo della qualità dell’aria anche in funzione del documento Arpa del 2016 inerente la classificazione di Artena (insieme a molti altri comuni della zona) in Classe 1(classe di qualità dell’aria pessima). Ceci, inoltre, ha messo in evidenza quanto la Regione Lazio non si sia dotata ancora di una regolamentazione delle aree non idonee per gli impianti di Biogas.
Un altro aspetto interessante messo in evidenza è come nella G. U. del 10/09/2010 si dica, in sostanza, che le aree agricole dove sono presenti produzioni di pregio devono essere tenute in considerazione per approvare tale impiantistiche. Il dott. Garofalo (chimico), da parte sua ha richiamato tutti sul fatto che la situazione del depuratore, con la caratterizzazione degli inquinanti emersi dall’ordinanza sindacale (dopo gli accertamenti ARPA), determinano una tempistica per la bonifica non determinabile ad oggi. Il fatto che ci sia un conclamato stato di criticità emerso dai controlli dalle autorità competenti, e quindi non un’opinione del Comitato, non rende possibile un progetto che prevede l’invio al depuratore di reflui per 140 m3/giorno. Stridono poi alcuni aspetti delle emissioni dell’impianto come i NOx. Ribadisce poi, come sia assolutamente non corretto che l’azienda nella variazione emersa nella seconda conferenza dei servizi, indichi come possibili due soluzioni allo scarico dei reflui. E’ il caso che l’azienda indichi con certezza quale strada vuole intraprendere per questo argomento. Erano presenti i sindaci di Lariano ed Artena che non hanno fatto altro che ribadire le delibere di contrarietà dei loro consigli comunali. I progettisti dell’azienda, da parte loro, hanno ripetuto il mantra che quest’ultima rispetta i limiti previsti dalla Legge per ogni questione, ma senza entrare nel merito delle osservazioni fatte anche nelle precedenti sedute da parte del Comitato. L’ultimo aspetto critico ricordato da Ceci al termine della conferenza è che gli impianti a BioMetano sono soggetti al decreto legge n. 28 del 2011 per quanto concerne la compatibilità tra i due gas: naturale e BioMetano, da immettere in rete, ma che, ad oggi, manca la possibilità di farlo.
Al di là delle passerelle per qualche giovane e rampante politico locale, quello che emerge è la volontà molto forte da parte dell’azienda di portare a casa il risultato e, il prima possibile, l’autorizzazione del V. I. A.. Dopodiché il progetto andrà in A.I.A. presso l’area metropolitana di Roma. Senza una mobilitazione forte da parte dei due comuni coinvolti, sarà dura fermare un progetto che si regga su leggi nazionali. Il lavoro egregio che i due tecnici (Ceci e Garofalo) hanno compiuto e che in questa sede non possiamo far altro che ringraziare nuovamente, può non essere sufficiente se non si rilancia un conflitto permanente sui due territori. La politica locale è, verso questa tipologia di progetti, debole quando non connivente. I nostri sindaci non alzano la voce e non difendono le nostre comunità, quindi ad ogni associazione, cittadino non resta che difendere l’ambiente, il suolo, la qualità dell’aria e la dignità dei nostri territori, manifestando la sua volontà nelle piazze e nei luoghi di ritrovo. Presto avremo la risposta della Regione ma, prima di allora, starà a noi mobilitarci e far sentire la nostra voce.
Mino Massimei Comitato No BioMetano Artena:
“Non ripeterò le motivazioni che ci hanno spinto sin dall’inizio ad essere contrari al progetto di un impianto a BioMetano nella zona del Colubro. Le ho e le abbiamo dette in altre sedi, siano esse istituzionali, oppure di fronte ai nostri concittadini in assemblee pubbliche. In una inutile commissione ambiente comunale. Quello che tratterò qui è l’ipocrisia di chi ci governa. L’ipocrisia di chi aderisce al sistema di ‘Zero Waste Italy’ senza sapere o facendo finta di non sapere ciò che questo comporta. Ignorando l’accettazione di un modello dove questa tipologia di impianti sono previsti. Maggioranza consiliare che rimpalla contro l’opposizione e viceversa, questa come altre decisioni. Finte promesse di annullamento di delibere già revocate dalla precedente amministrazione (come nel caso di un vecchio progetto per la costruzione di una centrale a biomasse), usate come armi di ricatto ‘casareccio’. La maggiore di queste ipocrisie ricade sul Sindaco della nostra città, il quale obtorto collo accetta la delibera consiliare di contrarietà alla centrale del Colubro ma senza mai sostenere in conferenza dei servizi tale battaglia. Non con un atto, non con una presa di posizione, non con una manifestazione pubblica tale scelta. Ogni atto del primo cittadino è stato volto a svincolarsi da tale mandato, ogni atto fatto dalla sua persona è stato volto a rimarcare che la decisione di contrarietà appartiene ad altri. E’ chiaro che se questa opera si farà, la prima delle colpe ricadrà sul primo cittadino. Per qualcuno potrà essere di consolazione, per noi che abbiamo fatto una battaglia su questi temi, no. Anzi, l’appello che possiamo fare dopo l’ultima conferenza dei servizi svoltasi in Regione è quello di rilanciare il conflitto e il dissenso nelle prossime settimane. Noi ci saremo. Come sempre”.
Il gruppo consiliare di Artena, Artena Cambia:
“La vicenda del BioMetano andava affrontata con unità e per tale motivo abbiamo dato mandato al sindaco Angelini affinchè rappresentasse la comunità artenese nelle sedi istituzionali e tecniche in cui si discuteva dell’argomento, forte della mozione di contrarietà all’impianto che l’intero consiglio aveva votato nel mese di agosto 2015. Tuttavia, quanto emerso negli ultimi mesi dai report delle due conferenze dei servizi svolte fino alla vicenda della mancata convocazione dell’assessore Buschini, ci ha fatto capire che l’atteggiamento del sindaco non è stato così forte e risoluto rispetto al mandato ricevuto. E’ stato fatto, in sostanza, il minimo sindacale. Ecco il motivo della richiesta fatta dal consigliere regionale Lupi, di audizione urgente dell’assessore Buschini per discutere dell’impianto artenese con la presenza dell’amministrazione comunale, prima che si tenesse la conferenza dei servizi di mercoledì 15 febbraio. L’assessore regionale non si è presentato e non c'era neanche il sindaco, sostituito dall'assessore Scaccia che è intervenuto con un commento stringato e senza le opportune motivazioni.
La risposta che è arrivata dai collaboratori dell'assessore Buschini, Migliorelli e Fortini, alle questioni sollevate dalla consigliera Silvia Carocci – anche lei intervenuta – non ci ha per nulla soddisfatto data l’assoluta carenza di indirizzo politico e di programmazione sul delicato tema della gestione dei rifiuti. Riteniamo ingiusto e siamo preoccupati del fatto che in presenza di progetti, alcuni dei quali pubblici, simili a quello artenese e fermi da tempo sui tavoli regionali, quello di Artena abbia subito una tale inspiegabile accelerazione. Abbiamo ribadito la nostra netta contrarietà all’impianto anche nella conferenza dei servizi che si è tenuta il giorno successivo, cui hanno preso parte i consiglieri Carocci ed Imperioli Diamante, oltre al consigliere Irene Palone. Tuttavia, la totale disattenzione mostrata alle istanze che sono venute dal nostro territorio ci impone di fare un appello a tutti i cittadini affinché si mobilitino per manifestare il proprio dissenso e alle forze politiche che già si sono schierate contro questo tipo di impianti fuori da ogni forma di programmazione e avulsi dal territorio in cui sono inseriti”.
Armando Conti Impegno Civico per Artena:
“Con l’interrogazione presentata il 12 agosto e discussa nel consiglio comunale del 31 agosto 2015 avevo preso l'impegno davanti alla popolazione di sostenere le ragioni ambientali e paesaggistiche in opposizione alla realizzazione della Centrale a Biomassa in località Magnarozza. Successivamente mi sono sempre presentato a tutte le convocazioni (il 10/03/2016 e il 4/10/2016) della Conferenza dei Servizi presso la sede dell'Ufficio Area Valutazioni di Impatto Ambientale o V.I.A (Regione Lazio, Roma), esponendo nuovi elementi di criticità alla costruzione della Centrale, a quel punto, come richiesto dalla nota della Regione Lazio, la ditta proponente avrebbe dovuto trasmettermi le sue controdeduzioni, ma questo adempimento non è stato ottemperato e questa mancanza è stata da me contestata alla società nella seduta del 15/02/2017, chiedendo ulteriori chiarimenti in merito ad elementi di carattere tecnico emersi durante il dibattito, comunque a seguito della mia iniziale obiezione la ditta si è impegnata a inviarmi quanto prima le sue controdeduzioni ed il Responsabile del procedimento ha stabilito di darmi 20 giorni dalla data di trasmissione del verbale della seduta del 15 febbraio per le eventuali repliche che mi riserverò di presentare.
Sin dall’inizio del procedimento fino ad oggi l'impegno è stato costante e dunque sono state presenze attive oltre al sottoscritto, quella del Sindaco Angelini, del Dott. Verrelli per l'Asl RM 5, di Giancarlo Ceci, come esperto rappresentante del Comitato no biogas, di Mino Massimei dell'Arci Montefortino, di Bruno Ghigi di Zero Waste Italia e del Comune di Lariano convocato all'ultima seduta e rappresentato dal Sindaco Caliciotti. Una convinta partecipazione da parte degli altri Enti convocati, che non si sono mai presentati al tavolo della Conferenza dei Servizi, così come l'interesse costante di partiti e movimenti politici durante tutto l'iter procedurale sarebbe stato decisamente opportuno. Le divisioni, le fazioni ed i pregiudizi, non giovano alla tutela degli interessi pubblici ed un assiduo sostegno sui media e sui social network, accompagnato da un moto di indignazione popolare con presenze anche davanti al palazzo della Regione, avrebbe sicuramente portato ad un'attenzione maggiore ai problemi relativi alla costruzione di un progetto di un impianto alimentato con ‘l'umido’, presentato in data 5 agosto 2015 e palesemente incompatibile con la vocazione agricola del territorio”.