Artena, case abusive via Pomario: arriva l’ordinanza di demolizione
Ordinanza del Comune nei confronti del proprietario e di una donna ritenuta responsabile dell’abuso, che dovranno procedere a proprie spese
Il sindaco Felicetto Angelini era intervenuto a marzo per cercare di porre un freno a quella che aveva definito "una bomba sociale" ma, d'altro canto, aveva avvisato che un primo cittadino "non ha il potere di bloccare le demolizioni" e che "la magistratura deve applicare la legge". Questo momento è giunto e così una delle case abusive di via Pomario dovrà essere demolita.
Nella giornata di ieri il Comune di Artena ha emanato un'ordinanza, firmata dal Responsabile del Servizio 4, l'architetto Luigi Giamogante e il Il Responsabile del procedimento, architetto Melissa Bubbico, che impone di demolire l'edificio costruito al civico numero 3 "su terreno distinto in catasto al Foglio 24 particella 720 (ex 429 e 721)". Il provvedimento interessa anche "le ulteriori opere accertate consistenti in":
– tamponature con blocchi in poroton e intonaco esterno, tramezzatura interna dell’intero immobile, ancora allo stato grezzo e annesso manufatto, non computabile volumetricamente, adibito a forno e barbecue, con copertura a tetto e tegole, con accesso da rampa di scale in cemento armato, adiacente all’edificio principale.
La demolizione, che dovrà avvenire entro 90 giorni a spese dei soggetti destinatari dell'ordinanza, il proprietario e una donna ritenuta responsabile dell'abuso, riguarda anche altre due opere ritenute abusive:
– "Box auto in cemento armato di dimensioni 4,70 x 5,85, avente altezza di 2,30 m circa, con sovrastante solaio di copertura in cemento armato e annesso piccolo locale ripostiglio".
– "Sopraelevazione sul solaio di copertura del box auto con una struttura in legno adibita a portico di pari dimensioni e avente altezza in gronda di 2,20 m e al colmo di 2,60 m".
In caso di mancata osservanza "l’opera e l’area di sedime – si legge ancora nell'ordinanza – nonché quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive, corrispondente ai sensi della L.R. n. 38/1999 a tutto il lotto individuato al Fg 24, part 720 (circa 4409 mq) sono acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del comune". Il provvedimento è stato adottato in conseguenza di una sentenza esecutiva di condanna risalente all'8/11/2006, "emessa dal Tribunale di Velletri e divenuta irrevocabile il 17.12.2006". Lo scorso 13 luglio 2016, era stata invece effettuata la verifica dello stato del manufatto.
Le motivazioni alla base dell'ordinanza sono legate al fatto che le opere sono state realizzate in violazione delle norme dalla parte terza, titolo I del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, che in base al PTPR ricade nei seguenti beni paesaggistici:
– Immobili e aree di notevole interesse pubblico lett c) e d), beni d’insieme vaste località con valore estetico tradizionale, bellezze panoramiche; Art. 136 D.Lgs. 42/2004;
– art. 41 (protezione aree di interesse archeologico) 1. Ai sensi dell’articolo 142 co1, lettera m), del Codice sono sottoposti a vincolo paesistico le zone di interesse archeologico
Sul sito del comune di Artena è possibile leggere per intero la sentenza, che siamo certi scatenerà molte discussioni.