Si avvicina l’inizio del Palio delle Contrade, la ventisettesima edizione. Dieci giorni di festa, dieci giorni di tradizione, otto giorni di giochi, dieci contrade in gara, all’incirca 1500 persone impegnate, tra atleti, preparatori e componenti degli staff. Non solo una manifestazione estiva: il Palio delle Contrade è tradizione, cultura, ma anche aggregazione. Circa centocinquanta tra bambini/e, ragazzi/e e adulti per contrada, ogni giorno per due mesi, forse anche di più, si ritrovano nei campi prove per preparare al meglio la manifestazione.
Conosciamo meglio le contrade partecipanti intervistando i presidenti dei comitati, in ordine di stand, Stefano Mancini della contrada Selvatico, casata Conti di Montefortino.
Il nome del Selvatico deriva dal latino silvae, cioè bosco o selva allo stato naturale. 70 anni orsono lo era veramente, ed era abitato da pochissime famiglie. Il patrimonio naturale, oltre ai boschi erano: la freschissima acqua sorgiva e l’antica fontana del Selvatico completa di abbeveratoio e lavatoio, per non parlare degli stagni pieni di farfalle che li circondavano e l’immenso verde che quasi invadeva il piccolo sentiero che conduceva al paese. Le uniche risorse erano: l’allevamento del bestiame e l’agricoltura. L’otto settembre del 1946, dopo le sofferenze e incolumità della guerra, padre Girolamo Mele insieme agli abitanti della zona fondarono la chiesetta del Selvatico, dedicata alla Madonna del Buon Consiglio. Il progresso poi inevitabilmente cambiò il volto di questa contrada: l’unica strada che c’era fu allargata e successivamente asfaltata, la fontana fu distrutta da una industria mineraria e alle soglie degli anni ’60 arrivarono tutti i servizi, luce, acqua e telefono. Negli anni ’80 gli abitanti della zona con le loro risorse installarono l’illuminazione per le strade, mentre alle soglie degli anni ’90 inaugurarono la strada di sfondo che permette il transito degli scuolabus collegata alla via Giulianello. Grazie al comitato l’8 settembre del 2002 è stata inaugurata la piazza 8 settembre.
Piatto tipico della contrada Selvatico da poter gustare durante i dieci giorni del Palio: gnocchi lunghi ai funghi porcini.
Presidente, come è andato questo anno in contrada?
“Siamo euforici dopo la vittoria dello scorso anno ed è un elemento positivo. I problemi ci sono, così come in tutte le contrade, però per noi è andata abbastanza bene”.
Come sta preparando la contrada a questo Palio 2018?
“Nel migliori dei modi. Vedo molta maturità in più rispetto allo scorso anno. Affronteremo a viso aperto le altre contrade: ci danno per spacciati ma non sarà così”.
Come vede gli atleti?
“Sono speciali. Sono sempre presenti agli allenamenti e si allenano duramente. Da presidente è un orgoglio vederli crescere: siamo un gruppo molto giovane, l’età media è di 25 anni. Con impegno si stanno preparando alla grande”.
Quali sono le intenzioni della contrada?
“Provare a bissare il successo dello scorso anno. Se non dovessimo riuscirci proveremo a fare una bella figura, cercando di restare nelle prime posizioni. Se questo dovesse accadere non dovremo scoraggiarci e restare sempre uniti”.
Che messaggio vuole mandare alla contrada?
“Rimanere sempre uniti: l’unione fa la forza. Forza e coraggio”.
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