Artena, che Palio sarà per la via Latina? Ce lo dice Franco Verro
“Dobbiamo essere uniti, diventare ancor di più una famiglia. Unione significa forza di gruppo”
Si avvicina l’inizio del Palio delle Contrade, la ventisettesima edizione. Dieci giorni di festa, dieci giorni di tradizione, otto giorni di giochi, dieci contrade in gara, all’incirca 1500 persone impegnate, tra atleti, preparatori e componenti degli staff. Non solo una manifestazione estiva: il Palio delle Contrade è tradizione, cultura, ma anche aggregazione. Circa centocinquanta tra bambini/e, ragazzi/e e adulti per contrada, ogni giorno per due mesi, forse anche di più, si ritrovano nei campi prove per preparare al meglio la manifestazione.
Conosciamo meglio le contrade partecipanti intervistando i presidenti dei comitati, in ordine di stand, Franco Verro della contrada via Latina, casata Conti Tuscolani.
La contrada di via Latina nasce nel 1994, prendendo il nome dalla strada che l’attraversa. L’area di via Latina comincia ad animarsi dopo gli anni ’50 in concomitanza con lo sviluppo economico industriale del Comune limitrofo di Colleferro. Tutta la zona nasce prevalentemente come agricola, solo negli ultimi anni ha visto il crescere di attività artigianali e industriali. La contrada di via Latina raggruppa sotto il proprio nome tante altre piccole contrade che costeggiano la via tra Artena e Colleferro. In queste è facile incontrare fontane e abbeveratoi che rientrano nella storia di Artena: basta pensare alla fontana dello Schiavo, dove l’acqua sorgiva serviva ad abbeverare i contadini e gli animali che vi passavano. Lungo la via Latina è possibile trovare anche resti archeologi, come ad esempio in zona Maiorana o come le catacombe di Sant’Ilario, purtroppo chiuse al pubblico. Che la zona era prediletta per la caccia ce lo dimostra la vecchia cava delle Morette, dove in passato vi si potevano trovare cacciatori intenti alla caccia alla lepre o al fagiano.
Piatto tipico della contrada via Latina da poter gustare durante i dieci giorni del Palio: gnocchi di tritello.
Presidente, come è andato questo anno in contrada?
“E’ andata bene. Dopo la chiusura del Palio dello scorso anno con il conseguimento del quarto posto, che ha suscitato bellissime emozioni in tutta la contrada, quest’anno siamo più incentivati a fare bene. Questo anche grazie al lavoro dei capitani, prima Domenico e poi Gino. Siamo stati bene e abbiamo costruito molto: speriamo di essere ripagati dai risultati ”.
Come sta preparando la contrada a questo Palio 2018?
“Gli allenamenti li stiamo facendo ogni sera, le persone ci sono e collaborano. Non dico che i problemi non ci sono, penso che tutte le contrade hanno qualche problema, però noi stiamo lavorando bene. Sono arrivati moltissimi ragazzi”.
Come vede gli atleti?
“Molto motivati. Hanno il piacere di preparare e provare i giochi: si è creata una sana competizione tra di loro”.
Quali sono le intenzioni della contrada?
“Ce la metteremo tutta per confermare il quarto posto dello scorso anno. Anzi, puntiamo a fare meglio. Certo non possiamo dire di puntare a vincere il Palio, non abbiamo ancora le potenzialità. Faremo del nostro meglio per ripagare gli sforzi di questi mesi di preparazione”.
Che messaggio vuole mandare alla contrada?
“Dobbiamo essere uniti, diventare ancor di più una famiglia. Unione significa forza di gruppo: più saremo uniti, migliori saranno i risultati ottenuti. Per essere grandi bisogna essere in tanti e uniti”.
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