Artena, che Palio sarà per la via Velletri? Ce lo dice Mauro Mastrangeli

Si avvicina l’inizio del Palio delle Contrade, la ventisettesima edizione. Dieci giorni di festa, dieci giorni di tradizione, otto giorni di giochi, dieci contrade in gara, all’incirca 1500 persone impegnate, tra atleti, preparatori e componenti degli staff. Non solo una manifestazione estiva: il Palio delle Contrade è tradizione, cultura, ma anche aggregazione. Circa centocinquanta tra bambini/e, ragazzi/e e adulti per contrada, ogni giorno per due mesi, forse anche di più, si ritrovano nei campi prove per preparare al meglio la manifestazione.

Conosciamo meglio le contrade partecipanti intervistando i presidenti dei comitati, in ordine di stand, Mauro Mastrangeli della via Velletri, casata Massimo.

Da una ricerca storica effettuata dall’archivio storico Innocenzo III di Segni, condotta confrontando i toponimi del territorio della contrada via Velletri con la topografia seicentesca, è stata individuata una importante villa di campagna denominata l’Arboreto. Detta costruzione era proprietà di Ascanio Massimo, della nobile casata dei Massimo. I Massimo ebbero una quota del feudo di Montefortino a seguito del matrimonio di Luca con Virginia Colonna. Da quella unione nacquero 5 figli: Lelio, Fabio,Pompeo, Ascanio e Carlo che, con esclusione del solo Pompeo combatterono tutti valorosamente contro i turchi nella famosa battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571; anzi, il primogenito fu sulla stessa nave di Marcantonio Colonna, comandante della flotta pontificia. Lelio è poi anche legato ad una delle più tristi e celebri tragedie della fine del ‘500: l’omicidio della giovane sposa ad opera di alcuni figli del precedente matrimonio dello stesso Lelio, che, colpiti dalla maledizione paterna, morirono poi tutti di morte violenta. Ascanio che insieme a Carlo ebbe una quota del feudo di Montefortino, vi dimorava quasi in continuazione. La villa Arboreto rientrava tra le sue proprietà e, certamente, qui nella villa di campagna visse più di qualche tempo. Pertanto la via di Velletri oggi si fregia del bellissimo e prestigioso blasone dei Massimo che qui a Montefortino vissero e lasciarono tracce della loro storia avventurosa, a tratti anche gloriosa.  

Piatto tipico della contrada via Velletri da poter gustare durante i dieci giorni del Palio: gnocchi di patate, fatti sul posto, con sugo al ragù.  

Presidente, come è andato questo anno in contrada?

“Molto bene. Sia gli atleti che lo staff si sono comportati molto bene, sono stati presenti, hanno lavorato tanto facendo attenzione agli errori commessi lo scorso anno: in assenza della contrada via Giulianello ci siamo fatti sfuggire la situazione dalle mani e siamo andati troppo convinti. Aggiungiamo anche che la sorte non ci ha aiutato e le cose sono andate come tutti sanno. Quest’anno cercheremo di non commettere gli errori dello scorso anno, la contrada si è preparata al meglio e non ci nascondiamo: puntiamo a vincere il Palio”. 

Come sta preparando la contrada a questo Palio 2018?

“La contrada si sta preparando tutti i giorni con allenamenti molto serrati, con ottimi risultati. Abbiamo fatto dei test e, rispetto ai risultati dello scorso anno, abbiamo avuto degli ottimi miglioramenti”.

Come vede gli atleti?

“Carichi. Non vedono l’ora di partecipare. La via Velletri ha due capitani, Michele Donnini e Alfredo Di Cori, che hanno compattato il gruppo, dai più grandi ai più piccoli”.  

Quali sono le intenzioni della contrada?

“Portare a casa il Gonfalone”.

Che messaggio vuole mandare alla contrada?

“Stare sereni, continuare a lavorare così come stiamo facendo. Tutti i sacrifici che abbiamo fatto, e ne abbiamo fatti tanti, con tutte le problematiche che abbiamo risolto, ci porteranno a raggiungere un ottimo risultato. Grazie di cuore alle mie responsabili del corteo storico che hanno fatto un lavoro straordinario. Auguro un buon Palio a tutte le contrade, nel segno di amicizia e divertimento”.

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