Sindaco Angelini, oltre ad essere il primo cittadino lei è anche un medico, quindi ha uno sguardo più competente e ampio sulla questione del virus Sars-coV-2 che ci ha travolti. Com’è lo stato di salute di Artena oggi?
“Oggi Artena è una città ordinata, sta ripartendo piano piano come tutti i comuni italiani, dopo questa tragedia che ha colpito l’Italia. Tra i comuni della provincia di Roma il nostro è stato uno dei più colpiti in termini di contagi. Il periodo più difficile è stato ad aprile, quando due nuclei familiari sono stati toccati dal Covid-19. Ma la partecipazione e l’impegno di tutti, sia in Italia che ad Artena ha evitato il peggio. Anche se non ne siamo ancora fuori. Devo dire che ho riscontrato responsabilità e serietà nei concittadini. Abbiamo sventato di diventare zona rossa ma lo spavento c’è stato”.
Dal punto di vista economico cosa si profila nei prossimi mesi?
“Dal punto di vista economico devo dire che avevamo già una situazione difficile, perché Artena vive in gran parte di edilizia e commesse pubbliche, con il virus è diventato davvero un dramma. Il problema della mia comunità è la mancanza di lavoro, le opportunità di occupazione. Ci vorrà tempo per ricostruire queste opportunità. Un sindaco deve essere capace e attivo nell’intercettare i progetti di coloro che vogliono investire in modo sostenibile sul territorio. Questa zona da questo punto di vista è molto ambita. Stiamo lavorando su un centro agro-alimentare medio grande, modulare, per la coltivazione di funghi. Qui potrebbero essere coinvolte almeno una ventina di persone. Un’altra proposta che stiamo valutando è quella di un impianto logistico, per la distribuzione merci di media grandezza; se va in porto anche 100 posti di lavoro. Questa estate avremo un cantiere aperto per 5 milioni di euro ottenuti come finanziamento dal Ministero per le infrastrutture, per interventi sulle strade e per risolvere problemi idrogeologici molto seri. È un segnale di occupazione e speranza che voglio lasciare ai cittadini e a tutti”.
La Regione Lazio è vicina e di supporto ai sindaci?
“Devo rispondere onestamente che non lo è. Ogni istituzione ha le sue difficoltà e non mi sento di accusare nessuno. Dirò soltanto che i sindaci sono soli, oggi. Che sia di destra o di sinistra non importa, per me un sindaco è un fratello lasciato solo che deve occuparsi della sua cittadinanza. Il Governo è lontano, la provincia ha difficoltà e quindi ne approfitto anche per fare i miei auguri ai colleghi sindaci e a tutti gli italiani”.
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