Manca pochissimo all’inizio del Palio delle Contrade (dal 2 all’11 Agosto). Dieci giorni di festa, dieci giorni di tradizione, otto giorni di giochi, dieci contrade in gara, all’incirca 1500 persone impegnate, tra atleti, preparatori e componenti degli staff. Non solo una manifestazione estiva: il Palio delle Contrade è tradizione, cultura, ma anche aggregazione. Circa centocinquanta tra bambini/e, ragazzi/e e adulti per contrada, ogni giorno per due mesi, forse anche di più, si ritrovano nei campi prove per preparare al meglio la manifestazione.
La ventottesima edizione si preannuncia più che mai scoppiettante ed emozionante, che, a differenza degli ultimi anni, sarà aperta a ogni possibilità di vittoria finale. Tre su tutte le contrade favorite, contrada Selvatico, via Giulianello e via Velletri, con il Centro Storico, Macere, Maiotini e via Latina, pronte a sfruttare ogni possibile passo falso delle contrade più quotate; attenzione a non sottovalutare Colubro, Valli e Torretta che, di sicuro, non vorranno sfigurare.
Quali sono gli obiettivi delle dieci contrade partecipanti? Lo abbiamo chiesto ai presidenti dei comitati. Durante l’interviste, in forma serena e giocosa, abbiamo stuzzicato i presidenti di contrada chiedendo loro: se non dovesse vincere la sua contrada, quale compagine preferirebbe vincesse e quale non vorrebbe vedere trionfare. Di seguito, in rigoroso ordine di stand, le risposte (manca il Centro Storico perché non reperibile).
Gabriele Valeri, capitano della contrada Macere (presidente Piero Scacchi): “L’obiettivo primario di questo anno è divertimento, sia con i giochi sia allo stand. Secondo obiettivo arrivare tra le prime cinque. Dopo la pessima figura dello scorso anno, siamo arrivati ottavi, dobbiamo risalire. Chi preferirei vincesse? Il Selvatico, perché se lo meritano e sono simpatici, certo, sono un po’ bruttarelli. Chi non vorrei vedere trionfare? La via Velletri. Se dovessero vincere salirebbero a quota 3 in Albo vittorie, le Macere sta a 5, potremmo iniziare a preoccuparci (le due risposte sono state date con sorriso, ndr). Buon Palio a tutti e che vinca il migliore”.
Adolfo Latini, presidente della contrada via Giulianello (capitano Alessandro Acciarito): “L’obiettivo della via Giulianello è scontato: è quello di vincere il Palio. Se non dovessimo vincere noi, mi piacerebbe vincesse una contrada che non ha mai vinto. Chi vorrei non vedere trionfare è la contrada della via Velletri, perché ha vinto lo scorso anno ed è giusto che vinca qualcun altro”.
Giuseppe Bucci, presidente della contrada Maiotini (capitano Pietro Fiorentini): “L’obiettivo della nostra contrada è quello di fare bella figura. Non possiamo competere per la vittoria finale perché non siamo così tanto preparati, però cercheremo di difenderci e portare a casa più punti possibili. La vittoria finale? Preferirei vincesse una contrada che non ha mai vinto, perché porterebbe volontà e voglia a tutte le altre contrade e lo spettacolo diventerebbe ancor più emozionante”.
Luca Pompa, presidente della contrada Valli (capitano Alessio Ciafrei): “La nostra contrada non ha grandi ambizioni: abbiamo formato un direttivo gestionale nuovo, un gruppo nuovo, persone nuove e quindi ripartiamo non da zero ma quasi. Puntiamo a fare un Palio decente, sfiorando la metà classifica. La via Velletri e il Selvatico sono le più quotate, anche se via Latina, Macere e Colubro stanno facendo un buon lavoro. I presidenti di contrada sono tutti amici, ma se dovessi scegliere una contrada vincitrice sceglierei il Selvatico”.
Emanuele Verro, presidente della contrada via Latina (capitano Gino D’Aprano): “Cerco sempre di non nascondermi dietro a un dito, sono sempre stato un realista e mi piace dire le cose come stanno. Negli ultimi 2 anni siamo cresciuti moltissimo, abbiamo acquisito che il duro lavoro porta a dei risultati importanti. Grazie all’avvento di Gino, il capitano, due anni fa', è cambiato totalmente l’ideologia del pensiero dei nostri concorrenti. Quest' anno l’obbiettivo è di stare dietro le 3 contrade più forti, via Giulianello, via Velletri e Selvatico, approfittandone magari di un loro passo falso. Ci siamo allenati bene e con costanza. Quindi cercheremo di dare il nostro meglio per dare filo da torcere alle 3 contrade più forti. Se non dovesse vincere la mia contrada, preferirei vincesse la contrada Selvatico! Dico loro perché sono la dimostrazione che con l’impegno, la determinazione e lo spirito di sacrificio, si può vincere questa manifestazione. Se non dovesse vincere la mia contrada, preferirei non vincesse la via Giulianello, perché è giusto che ora vincano anche le altre contrade!”.
Mauro Mastrangeli, presidente della contrada via Velletri (capitano Michele Donnini): “Primo obiettivo della mia contrada è vincere ovviamente, perché anche quest’anno ci siamo impegnati tutti, facendo grandi sacrifici. Se così non fosse vorrei davvero che vincesse una contrada che non ha mai vinto affinché possa provare la gioia di prendere quell’ambito gonfalone. Riguardo a chi vorrei che non vincesse mbè, non mi permetterei mai di fare un nome perché secondo me il palio è, e deve essere, una manifestazione invidiata da tutti i paesi limitrofi e, oltretutto, con tutti i presidenti di contrada si è instaurato un bellissimo rapporto di amicizia”.
Stefano Mancini, presidente della contrada Selvatico (capitano Marco Ciafrei): “L'obiettivo nostro è quello di giocarci il Palio fino all'ultimo giorno, con calma e umiltà, rispettando le regole che quest'anno l'Ente Palio ha sottoscritto e rispettando le altre contrade. Per quanto riguarda la contrada che vorrei vincesse, se non saremo noi, è il Centro Storico, perché sono innamorato del paese dove mi piacerebbe un giorno abitare. Non c’è nessuna contrada che non vorrei vedere trionfare, perché per me tutti possono vincere e perché sono tutti amici. Però un appunto lo vorrei fare: la contrada Torretta ha un buon potenziale ma non lo sa sfruttare, scendono in campo già sconfitti e, questa cosa, mi da fastidio. Ne ho parlato diverse volte con gli amici che ho in contrada Torretta e con il presidente Glauco. Comunque, sono sicuro che con il nuovo capitano faranno parlare di sé. Anche perché (con sorriso, ndr) lasciano sempre Franco e Rosario da soli a farsi…”.
Glauco Bucci, presidente della contrada Torretta (capitano Marco Pupparo): “La Torretta è una contrada giovane, abbiamo avuto la fortuna di vedere nascere e di contribuire alla crescita della nostra contrada, partendo dall’esigenza di creare una comunità nella quale gli abitanti di zona si potessero riconoscere. Come presidente sicuramente il mio più grande obiettivo è continuare a veder crescere questa comunità e, motivo di orgoglio, è constatare quanti giovani ne entrino sempre più spesso a far parte. È bello vedere come il sogno che ha animato un giorno mio padre e che poi è stato trasmesso a me sia oggi condiviso da tanti amici che si mettono in gioco e si impegnano tanto per una buona riuscita della manifestazione. Vedo un buon gruppo di atleti coeso che si impegna molto, grazie anche all’ottima guida del nostro capitano e del suo staff. L’anno scorso non abbiamo avuto modo di esprimerci al meglio, il mio augurio per i miei ragazzi è quello di ripartire dagli ottimi successi ottenuti nell’edizione 2018 in modo da poter ben figurare e continuare con il nostro processo di crescita che spero un giorno ci porti a figurare tra le contrade favorite per la vincita del Palio. Se non dovessimo vincere noi mi piacerebbe che vincesse la contrada Macere, che da tanti anni non la vediamo salire sul podio pur essendo una delle maggiori protagoniste nelle prime edizioni della manifestazione. Chi non dovrebbe vincere è via Giulianello, ne ha vinti fin troppi e poi perché (con sorriso, ndr) ci abito io e non voglio sentirli”.
Michele Talone, presidente della contrada Colubro (capitano Emanuele Bianchi): “L’obiettivo del Palio di quest’anno è ottenere risultati migliori. Ci siamo preparati abbastanza bene e puntiamo a stare al passo delle big. Chi vorrei vincesse? Il Selvatico, perché in contrada ho molti amici che sono come fratelli, ho un rapporto bellissimo e di stima con Marco il capitano. Chi vorrei non vincesse? La via Giulianello perché è la nostra rivale storica e poi perché (con sorriso, ndr) non vorrei dare questa soddisfazione al ‘Ragioniere’ (il presidente Adolfo Latini, ndr)”.
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