"Artena prima di tutto" "Un atto di responsabilità: dimettetevi". I gruppi "Artena Cambia" e "Collaboriamo per Artena" chiudono la porta in faccia al sindaco Felicetto Angelini e a questo punto su Artena piomba lo spettro del commissariamento. La posizione espressa da entrambe le liste sui manifesti apparsi ieri in città è inequivocabile: nessuna sponda al sindaco Felicetto Angelini.
Entrando nel merito delle posizioni, il gruppo di Fabrizio De Castris, Silvia Carocci, Domenico Pecorari e Marco Imperioli Diamante auspica le elezioni nel prossimo giugno, in modo da evitare il commissariamento. "Il progetto amministrativo risultato vincente alle ultime elezioni – si legge nel manifesto – è fallito. Siamo in una fase nuova, bisogna prendere atto e fare il bene della città. Quando termina un'esperienza amministrativa, l'arrivo del Commissario prefettizio è inevitabile e il sindaco, insieme ad alcuni membri della sua giunta, lo sanno bene, essendone stati artefici in passato". Alla luce di queste considerazioni, Artena Cambia si dice pronta a qualsiasi azione che consenta di andare a votare a giugno. "Vogliamo dare immediatamente voce ai nostri concittadini – è l'intenzione del movimento – e scongiurare lunghe stagioni commissariali sia una serie di amministrazioni traballanti. Chiediamo al sindaco di avere la nostra stessa responsabilità".
Per quanto riguarda la posizione di Collaboriamo per Artena, i membri della formazione staccatasi dalla maggioranza nello scorso mese di novembre, alla quale hanno aderito Sara Centofanti, Irene Palone, Costante Pompa e Silvana Vitelli, anche da questo fronte giungono cattive notizie per il sindaco. Il gruppo, nonostante sia uscito da poco dalla giunta, va giù durissimo: "Abbiamo preso questa decisione per contrastare un'attività politico-amministrativa gestita di fatto da pochissimi illuminati e che alcune volte è sembrata favorire parenti e amici". Altro grande motivo di attrito tra il sindaco e il nuovo gruppo è la questione del Biometano: "Angelini – attaccano gli "scissionisti" – sia onesto con la cittadinanza e renda noto con quale linea si recherà alla conferenza dei servizi per il Biometano del prossimo 10 marzo, visto che ad agosto ci induceva a votare contro la mozione presentata da Artena Cambia, e quindi a favore del Biometano"
Collaboriamo per Artena rivela di aver ricevuto varie offerte di assessorati e deleghe ma "il nostro voto è impagabile e incorruttibile, cosa che evidentemente non viene capita da chi ritiene che tutto abbia un prezzo. Il sindaco dovrebbe piuttosto preoccuparsi dei suoi fedelissimi 7 consiglieri, visto che alcuni di loro hanno proposto lo scioglimento del Consiglio comunale". Il gruppo invita Felicetto Angelini a dimettersi oppure a "convocare entro il 17 febbraio un Consiglio comunale straordinario, nel quale chieda la fiducia a tutti i consiglieri. In caso di voto negativo, deve ridare voce al popolo artenese a giugno. Oppure teme il giudizio degli elettori?".
La data del 17 febbraio non è casuale, in quanto il 18 febbraio rappresenta il termine ultimo fissato da una legge di quest'anno, la quale prevede che potranno andare alle urne a giugno 2016 solo i comuni la cui giunta decade prima del 18 febbraio. Pertanto Artena, alla luce del "niet" pronunciato da Artena Cambia e Collaboriamo per Artena, rischia seriamente di andare incontro al commissariamento.
A questo punto, gli occhi sono puntati sull'altro gruppo di opposizione, "Impegno Civico per Artena". Il leader Armando Conti ha più volte ribadito di non voler entrare nella maggioranza e che praticherà un'opposizione responsabile, valutando nel merito i provvedimenti della giunta e decidendo volta per volta se appoggiarli o meno. Il quadro per l'attuale giunta, quindi, è piuttosto pesante. Andare avanti si fa sempre più difficile e a rendere ancora più elettrica l'atmosfera è lo spartiacque del 18 febbraio: se la giunta cadrà prima di quella data, si tornerà alle elezioni a giugno 2016, in caso contrario si andrà alle urne nel giugno 2017. Con la città che rischierebbe di avere un anno di commissariamento.
Ma è proprio lo spettro del Commissario che potrebbe rafforzare il sindaco: occorrerà vedere, infatti, chi si prenderà la responsabilità di far cadere la giunta e spalancare le porte della città al commissariamento. Le prossime due settimane saranno davvero roventi, nonostante siamo a febbraio, per la politica artenese.
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