Alfonso De Angelis è uno stimato medico ospedaliero di 63 anni. Quella che sta affrontando in questo periodo è la sua quarta candidatura, in precedenza ha ricoperto cariche da vice Sindaco nel ’93 ed è stato il primo Presidente del consiglio comunale nel ’98. La prima domanda che gli abbiamo posto è:
D: Come mai ha deciso di candidarsi e come mai con la lista Insieme Artena Rinasce?
R: Dopo dieci anni si assenza dalla politica attiva ne ho avuto il desiderio, determinato dalla volontà di voler “riportare” ad Artena il rapporto tra popolazione e amministrazione; questo nell’ultimo periodo amministrativo è venuto a mancare, ciò non toglie alla giunta Petrichella di aver portato avanti alcune opere, ad esempio via del Santuario. Ho scelto Insieme Artena Rinasce perché, insieme ad un vero gruppo di amici siamo cresciuti in Artena Insieme e oggi molti di loro li ritrovo qui; mi dispiace che non può essere presente Dante Vitelli venuto a mancare precocemente, fu un ottimo assessore equilibrato, a modo, capace e serio.
D: Nell’ipotesi lei venga eletto, quali opere realizzerebbe sin da subito?
R: Realizzare sin da subito non penso, visto il grande debito che ha Artena, comunque mi impegnerò cercando anche finanziamenti per due opere che ho nel cuore, che si possono definire anche sogni nel cassetto. La prima nel Centro Storico, dove sono nato e verso il quale ho un rapporto di amore. Bisogna dargli una connotazione più artenese, non abbandonarlo come si è fatto negli ultimi anni. Realizzare tra Fuori Porta e la Collegiata di Santa Croce una passarella per i portatori di handicap. Indicare un delegato, senza nulla togliere alle contrade, che lavori esclusivamente all’interno del Centro Storico, con la visione di ciò che non va, da migliorare e che si impegni per la ricerca dei finanziamenti per la realizzazione di ciò che è utile. L’altra opera, concludere il Palasport. Io insieme a Franco Angelini, altro esponente meritevole di Artena Insieme, siamo andati ad un incontro organizzato dal Coni; da qui siamo riusciti ad ottenere immediatamente il finanziamento per la costruzione. Oggi vederla così fatiscente mi fa male è una struttura che mi sta molto a cuore. Inoltre come pronunciamo nei nostri comizi lavorare per la Casa della Salute.
D: Cos’altro c’è da migliorare?
R: Io nel sociale mi sono sempre impegnato ed ho sempre dato una mano alle associazioni. Oggi Artena è un paese morto. Bisogna riportare lo spirito che c’era con Artena Insieme e questo sta accadendo. C’è necessità di adottare il “metodo Tarvino”, assessori, consiglieri e delegati che assistono in prima persona allo svolgimento dei lavori pubblici, devono girare per il tutto il territorio per constatare ciò che non va. Creare un atmosfera diversa all’interno degli uffici comunali perché quando il cittadino busserà alle nostre porte si dovrà sentire a casa propria.
Auguriamo al dottore Alfonso De Angelis un grandissimo in bocca al lupo.
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