Artena, nuova delibera sul dimensionamento scolastico
L’assessore Bucci: “Abbiamo studiato la soluzione migliore per le famiglie, gli alunni e per il Comune”
Con la delibera numero 126 del 6 di ottobre 2014, la giunta comunale del comune di Artena, mancante del vice Sindaco Loris Talone, ha deliberato l’atto di indirizzo su dimensionamento e riorganizzazione della rete scolastica comunale, per l’anno scolastico 2015-16.
Vista la nota della Provincia di Roma con la quale si chiedeva ai Sindaci di trasmettere, entro il 6 ottobre, le delibere di giunta con le quali si approvava, sulla base delle linee guida dettate dalla Regione Lazio, il piano di dimensionamento dell'offerta scolastica comunale per l'anno scolastico 2015-16, contenente proposte in ordine alla razionalizzazione della rete scolastica comunale e al conseguente dimensionamento degli istituti scolastici esistenti sul territorio di rispettiva competenza.
Per spiegare meglio l’atto deliberato abbiamo ascoltato l’assessore alla Pubblica Istruzione, Alessandra Bucci: “dato che il costante incremento delle popolazione residente è di quella in età scolare, anche alimentato da consistenti flussi migratori, e la forte espansione urbanistica a ridosso del centro urbano richiedono, alla luce dell’attuale distribuzione e organizzazione della rete scolastica comunale, l’urgente adozione di provvedimenti volti al rafforzamento dell’offerta formativa a livello locale da perseguirsi attraverso la razionalizzazione, la riorganizzazione è un nuovo dimensionamento della rete scolastica comunale da realizzarsi per il prossimo anno scolastico 2015/2016.
Si è ritenuto a tal fine opportuno e necessario adottare soluzioni che consentano la realizzazione, in maniera stabile e duratura, di una rete scolastica comunale basata sulla presenza di istituti dotati di spazi adeguati alle esigenze degli alunni e delle loro famiglie e della necessaria capacità di intervenire capillarmente nel territorio. Abbiamo preso visione delle deliberazioni trasmesse a questo ente dalle direzioni scolastiche degli istituti comprensivi, Alcide De Gasperi e Stefano Serangeli , approvate dai rispettivi consigli di istituto e dai rispettivi collegi dei docenti.
Dopo aver sentito anche il parere dei dirigenti scolastici abbiamo deliberato l’atto che prevede una diversa organizzazione della rete scolastica. La presenza di due istituti costringerebbe difatti l’Ente locale ad affrontare ulteriori e ingenti spese che si aggiungerebbero a quelle, pur gravose, già attualmente sostenute per garantire il regolare esercizio del diritto allo studio per tutti gli alunni residenti. La compresenza di più gradi e ordini di scuola nello stesso edificio comporterebbe difatti la necessità di provvedere all’adeguamento degli spazi e dei servizi per renderli fruibili da alunni di età diverse con esigenze diverse: si tratterebbe, in altri termini, di allestire nuovi refettori lì dove ora non ci sono, di adeguare le palestre, di allestire nuovi servizi igienici per alunni e operatori, costi che il comune, nell’attuale congiuntura, non è assolutamente in grado di sostenere.
Non si ravvisa la disponibilità di locali appositamente costruiti con destinazione scuola, o adattabili a tale esigenze, senza rinunciare a spazi, per attività laboratoriali o culturali per prevedere una diversa organizzazione della rete scolastica. Alla luce degli obiettivi posti nelle stesse linee guida della Regione Lazio, puntiamo a garantire un’offerta formativa sempre più funzionale ad una efficace azione didattica, educativa e formativa sul territorio; innalzare il complessivo livello di prestazione del servizio;realizzare nelle pari opportunità l’uguaglianza sociale e di genere; realizzare il diritto all’apprendimento e successo formativo; evitare l’eccessiva frammentazione dell’offerta formativa; ridurre il disagio degli studenti; conseguire un più elevato successo scolastico e formativo; assicurare nel tempo continuità e stabilità dell’organizzazione della rete scolastica.
Si delinea allora una proposta di riorganizzazione della rete scolastica locale che abbia i seguenti punti fermi, riunificazione dell’offerta formativa a livello locale con l’istituzione di un’unica direzione scolastica in grado armonizzare l'offerta formativa nei diversi ordini e gradi di scuola e coordinare le attività dei plessi scolastici collocati nelle diverse frazioni evitando eccessive frammentazioni spesso causa di disorientamento tra i genitori degli alunni; presenza costante di un’offerta formativa capillare nelle frazioni rurali per evitare che la scomparsa di scuole da intere zone del territorio comunale sia causa di ulteriore degrado culturale; realizzazione di un assetto organizzativo in grado di soddisfare l’incremento attuale e tendenziale degli alunni del centro urbano e delle zone limitrofe consentendo la massima flessibilità organizzativa ad un unico centro decisionale in grado di ottimizzare l'uso delle strutture esistenti evitando costi non sostenibili per l’adeguamento e/o il reperimento di nuove strutture; ampliamento dell’offerta formativa alla scuola secondaria di secondo grado da perseguirsi anche mediante la creazione di sedi distaccate di istituti di scuola secondaria di 2° grado e/o l’istituzione di nuovi corsi di studi a vocazione territoriale.
Benché il numero degli alunni si prospetti superiore alla media prevista nelle direttive della Regione Lazio, la proposta formulata si presenta tuttavia come unico percorso obbligato, dettato da esigenze di contenimento delle spesa, da limiti strutturali presenti negli edifici scolastici e da ragioni di opportunità e convenienza”.