Categorie: Cultura

Artena, presentato il libro “l’Arco Trionfale” di Francesco Montuori

Se in un’Amministrazione locale la cultura è tenuta in grande considerazione, ecco che quell’Amministrazione viene reputata valida da tutta la comunità. Ad Artena la Cultura con la C maiuscola è molto importante per cui da questa Amministrazione, guidata dal Dott. Felicetto Angelini, vengono organizzati eventi culturali di alto spessore che richiamano cittadini e ‘forestieri’. Uno di questi, l’ultimo, è stata la presentazione del libro di Francesco Montuori e Carla Giovannone: “L’Arco trionfale voluto dal Cardinale Scipione Borghese nel suo feudo di Montefortino”, avvenuta all’ex Granaio Borghese nella mattina dell’11 marzo.

Si tratta di un libro molto interessante, acquistabile tramite Amazon, che descrive minuziosamente la restaurazione del famoso Arco Borghese voluto dal Cardinal Scipione Borghese quale splendido biglietto da visita dell’allora suo feudo, quello di Montefortino, oggi Artena. Corredato di foto e di spiegazioni è facilmente comprensibile anche ai profani dell’arte del restauro perché passo, passo rende edotti sullo ‘stato di salute’ dell’Arco che abbisognava di lavori urgenti per ritornare al suo primiero splendore. A parlarne sono stati gli Architetti sovrintendenti al restauro Francesco Montuori progettista e Carla Giovannone direttrice dei lavori, l’Assessore Ileana Serangeli allora delegata ai Lavori Pubblici, l’Assessore alla Cultura Lara Caschera, la Dott.ssa Daria Borghese, l’Arch. Amedeo Malatesta, il Dott. Alfredo Serangeli.

Presenti l’Ass. al Polo Archeologico Alessandra Bucci, la Principessa Niké Borghese, il Consigliere Armando Conti. In effetti, una precedente Amministrazione guidata da Maria Luisa Pecorari, sposò il progetto del restauro volendolo realizzare a tutti i costi, l’attuale Amm. ha continuato a finanziare quel progetto con gli stanziamenti della Regione, fino all’ultimazione ed all’inaugurazione dell’Arco Borghese il 31 luglio 2015. Dopo l’intervento dell’Ass. Caschera che ha plaudito alla manifestazione, ha preso la parola l’Avv. Ileana Serangeli che si è detta molto soddisfatta del libro, di cui ha vissuto la nascita, sia per le fonti storiche citate sia per la natura degli interventi citati. Ha terminato invitando i presenti ad acquistarlo. La Dott. Borghese ha proposto un escursus storico sulle vicende di Montefortino, feudo venduto dalla famiglia Colonna (a causa dei debiti) a Scipione Borghese che diede un nuovo volto alla cittadina realizzando appunto l’Arco che porta il suo nome, Piazza della Vittoria o delle ‘pallotte’, il Convento di S. Francesco.

L’Arco era splendido, sicuramente realizzato su progetto del Vasanzio e dava al Principe, attraversandolo, la sensazione di essere un imperatore romano che entrava trionfante nella sua città. Il Direttore Montuori ha sottolineato alcune caratteristiche dell’Arco: le enormi sottofondazioni che sorreggono mirabilmente la Piazza; la sua stabilità ottenuta anche con l’incatenamento; il ritrovamento della datazione esatta del 1625 per la sua ultimazione sicuramente ad opera di Sergio Venturi in quanto il Vasanzio morì quattro anni prima; i decori realizzati dallo scalpellino Andrea Appiani. L’Arch. Giovannoni si è soffermata sui materiali restituiti al loro splendore: i conci di tufo, il materiale calcareo reperito dalla Civita di Artena , il travertino forse dalla cava dello stesso Appiani. I precedenti restauri del 1920,60,80 non sono stati eccezionali perché attuati con tecniche non scientifiche come si usa al giorno d’oggi tanto che l’Arco si è rivestito col tempo di muschi, patine biologiche, croste nere, piante infestanti.

Da ultimo si è proceduto ad applicarvi dei protettivi; comunque per rimanere immune dagli agenti atmosferici occorre rimettervi mano dopo un certo numero di anni. Prima dei saluti del Sindaco Angelini, molto felice di aver restituito alla comunità questo vero e proprio tesoro che immette nel centro storico non carrozzabile più importante d’Italia, il Dott. Serangeli ha disquisito sui collegamenti storici tra l’Arco e gli altri monumenti dei dintorni e la ricca borghesia residente in Montefortino nel 1600-1700. Al termine, prima della visita guidata al Museo Lambrechts, la principessa Niké ha fatto dono di due sue opere all’Amministrazione.

Redazione

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