Artena, riflessioni su una giornata di Cultura all’ex Granaio Borghese
La mattina, la presentazione del libro “La suocera sul petto” di Alessio Biondino; nel pomeriggio, il conferimento della Cittadinanza Onoraria, a Giorgio Colangeli
Nella giornata di sabato scorso, 15 dicembre, nel nostro paese ci sono state due iniziative culturali, all’ex Granaio Borghese. La mattina, la presentazione del libro “La suocera sul petto” di Alessio Biondino; nel pomeriggio, il conferimento della Cittadinanza Onoraria, con la consegna dell’Onorificenza da parte del Sindaco Angelini, all’attore Giorgio Colangeli.
Entrambi gli avvenimenti sono stati momenti di riflessione pur nelle diversità; il primo attraverso dei racconti, tenuti insieme dal ‘mondo’ di una corsia d’ospedale, luogo dove l’autore lavora come infermiere, e da una speranza che, sempre, traspare dalla narrazione. Il secondo, un evento celebrativo avvenuto davanti ad una discreta presenza di cittadini ed esponenti del Consiglio Comunale, tra i quali il Sindaco Felicetto Angelini che, ha insignito della ‘Cittadinanza Onoraria’ Giorgio Colangeli per i meriti acquisiti nel campo del teatro, del cinema e della fiction, oltre all’impegno di approfondimento costante della Divina Commedia e della sua declamazione a memoria.
Sono stato spettatore interessato ad entrambi gli eventi, perché ritengo l’arte nel suo complesso un elemento costitutivo essenziale della nostra vita di persone e della società, nonché ci aiuta, nella ricerca di ‘Senso’ di ciò che siamo e possiamo essere.
Di questi due eventi, alcune cose dette mi hanno colpito più di altre e su due piani diversi.
Due concetti su tutti, perché forieri di sviluppi individuali e sociali. La mattina alla presentazione del libro, durante gli interventi dei relatori: la Consigliera Bucci Alessandra, la Preside Michelangeli Daniela, e l’autore; sono stati messi in rilievo i racconti di fatti accaduti realmente in corsie d’ospedale, alcuni accaduti direttamente all’autore, altri ripresi da fatti di cronaca. È stato interessante ascoltare la narrazione di questa umanità dolente e varia, che reagisce agli inciampi della propria salute in modo diverso come è diverso il temperamento delle persone: a volte l’ironia, altre volte un funereo pessimismo attanaglia i protagonisti dei racconti, anche una ‘Tammuriata nera’ capita in corsia, e viene, con leggerezza e bonomia, raccontata dall’autore. Ma, al di la del Testo, la frase-concetto che ho isolato dal resto, in quanto fuori dal racconto, è stata la domanda del figlio della dott.ssa Michelangeli, che chiede alla madre, vedendola impegnata a sistemare appunti di venerdì sera per la presentazione del libro, ‘perché ti prendi degli impegni Non Necessari?’
Perché questa frase è importante? Semplicemente perché, oltre il necessario c’è la Scelta, la decisione di caricarsi di qualcosa che si potrebbe non fare, in quanto non richiesto dal ruolo sociale e professionale, ma, si sceglie di fare. E’ quello che ci tiene insieme come comunità umana; il fare qualcosa in più, prendersi una responsabilità, donare un po’ di sé, fa la differenza nelle relazioni umane. Forse in questo, c’è qualcosa di simile a quell’aforisma che dice: ‘toglietemi tutto tranne l’inutile’.
Nel Pomeriggio, durante la cerimonia ufficiale, giustamente rituale, hanno preso la parola: Vittorio Aimati che ha elencato la carriera e i premi ottenuti da Giorgio Colangeli, il Presidente del Consiglio Comunale Dott. Alfonso De Angelis il quale, ha letto la delibera di conferimento della Cittadinanza Onoraria all’attore.
Hanno preso poi la parola, per esprimere l’apprezzamento artistico e culturale nei confronti Di Colangeli: l’Assessora alla Cultura Lara Caschera, la Consigliera del gruppo ‘Artena Cambia’ Silvia Carocci, la Consigliera di ‘Collaboriamo per Artena’ Irene Palone, il Consigliere Armando Conti per ‘Impegno Civico’.
Il Sindaco Felicetto Angelini, prima di consegnare l’Onorificenza e dichiarare ufficialmente Cittadino Onorario di Artena Giorgio Colangeli, ha detto alcune cose importanti, tipo: l’importanza della Cultura per le Comunità e per i Giovani, ha ricordato la presenza di compagnie teatrali dialettali artenesi, che con passione e molte difficoltà portano avanti un impegno artistico importante per la cittadina, la necessità per il nostro paese di crescere culturalmente se vogliamo migliorare socialmente. Si è poi augurato che, la presenza di Colangeli possa aiutare la cresciuta culturale auspicata.
In ultimo, il Cittadino Onorario ha preso la parola e con una punta di emozione ha ringraziato i presenti e i rappresentanti dei cittadini a partire dal Sindaco, ha raccontato il suo rapporto discreto con gli artenesi, e di come si sia trovato; nel raccontare questo rapporto una frase su tutte, ha utilizzato: “Mi sono sentito Accolto”.
Ecco, questa frase è la seconda perla, sulla quale mi sono focalizzato, e mi ha mosso a scrivere questo articolo.
Essere ‘Accolti’ è basilare per la nostra esperienza umana, ogni persona se Accolta, è Riconosciuta nella sua umanità, perciò, sarà una persona fiduciosa negli altri. Nel dire di essersi sentito Accolto, anche un attore del mestiere di Giorgio Colangeli che calca le scene da decenni, ha avuto un attimo di esitazione. Dalla sua voce limpida e calda e nello sguardo quasi antico, con quei capelli bianchi e la barba un poco lunga, si percepiva la Commozione di una relazione umana feconda, che sempre riempie di gratitudine; l’Accolto e l’Accogliente.
Ed ha ringraziato, come un attore può ringraziare, declamando!
Ha dato voce al primo canto del Purgatorio, e uno spirito particolare ha reso la sala consiliare attenta ed estatica, nell’ascoltare quei versi immortali.
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