As Roma–Juventus 1-1, le pagelle: mentali-Keita, Pjanic fantasma
Voti e giudizi dei protagonisti della partita Scudetto: ottimo Manolas, quasi disastroso Yanga-Mbiwa. Sprint Iturbe
La Roma ritrova se stessa dopo essere finita in 10 uomini e aver subito il gol di Tevez. Sblocca la paura che l’aveva caratterizzata per tutto il match e può salvare di questa serata almeno la reazione e il forcing finale in inferiorità numerica.
Ma troppe cose sono mancate, ancora una volta. In primis, alcuni soliti nomi che finiscono ormai troppo spesso tra le insufficienze: Pjanic, Gervinho, De Rossi, Ljajic, gli uomini della svolta.
Ecco le valutazioni dettagliate delle prestazioni dei calciatori di Rudi Garcia scesi in campo questa sera.
De Sanctis 6: Non compie interventi, si limita a pregare che la palla esca quando Manolas anticipa Morata e Vidal la schiaccia troppo con il sinistro. Sulla magica punizione di Tevez nulla può, ma forse sarebbe potuto essere più preciso nel rinvio che ha dato il via all’azione vincente dei bianconeri.
Torosidis 5: Il greco non si comporta in modo malvagio nella prima frazione, nulla di trascendentale però ci mette buona volontà e grinta sulla fascia. Da inizio ripresa è sempre in ritardo dalla sua parte e commette una sciocchezza che costa espulsione e soprattutto punizione vincente di Tevez.
Manolas 7: E’ nervoso e teso, ma nel modo giusto. Litiga con De Sanctis per un mezzo rischio a fine primo tempo, sente la partita ed è concentrato al massimo. In campo è impeccabile, accelera su chiunque e non commette alcuna sbavatura. Tevez può realizzare solo da fermo, perché in movimento l’ex Olympiakos è insuperabile. Ne sa qualcosa Morata, suo vecchio 'amico' dai tempi dell'andata allo Stadium. Si rende poi finalmente pericoloso su calcio piazzato, realizzando praticamente la metà delle occasioni da gol della sua squadra.
Yanga-Mbiwa 5 Nel primo tempo l’Olimpico ha i brividi ogni volta che ha il pallone tra i piedi. Si prende rischi inutili. Oltre alle palle perse per le incursioni avventate, sbaglia molto anche quando c’è da difendere. Nella ripresa capisce che non può permettersi errori evitabili in questa partita, e comincia a giocare in maniera semplice e lineare, migliorando sensibilmente la sua prestazione con buoni anticipi e chiusure puntuali.
Holebas 5,5: Premiamo il cuore del fluidificante mancino, che almeno prova diversi traversoni in area e corre avanti e indietro per tutto il match. Quasi inutilmente. Oltre alla poca precisione manca la presenza negli ultimi metri degli attaccanti. Ma è in difficoltà dietro, dove lascia spesso troppi “buchi” dalla sua parte.
De Rossi 5: Rischia di farsi ammonire dopo 23 secondi. Sarebbe stato un altro record. Negativo. DDR come al solito gioca “schiacciato” davanti la difesa, con la testa spesso troppo bassa e voltata alle spalle, cercando i difensori per i soliti, imprescindibili “passaggetti”. De Rossi è uno che alla Roma ci tiene, forse troppo. Forse insieme alle delusioni degli ultimi anni, ha perso vigore anche lui. Più del logoramento fisico, più degli anni che avanzano. Daniele è l’emblema della mancanza di coraggio che in alcuni momenti pervade la squadra. Non è un caso che, quando esce, il 90 % delle volte la partita della Roma cambi in positivo.
Pjanic 4,5: A questo punto, sarebbe stato davvero meglio venderlo in estate, quando le cifre erano ancora importanti. Scommettiamo a occhi chiusi che se oggi arrivasse un’offerta da 30 milioni per Pjanic (meno di quanto si chiedeva per lui solo sei mesi fa), Sabatini andrebbe a piedi a Lourdes ad accendere un cerino in onore della divinità evocata da Garcia in conferenza stampa. Arriva sempre tardi sulle seconde palle mentre “le prime” le sbaglia spesso. Non tira in porta, non rifornisce le punte. A cosa serve nel calcio moderno un calciatore così? Cercasi il vero Pjanic.
Keita Seydou 7 Ah Seydou, Seydou… fossero tutti come lui! Ieri il maliano a precisa domanda sul presunto timore per la sfida alla capolista ha risposto: “Come faccio ad avere paura della Juventus io che ho giocato (e vinto) per anni con il Barcellona?”. Nel primo tempo è praticamente l’unico che fa presenza in area di rigore, sprona la squadra a salire e, a differenza dei suoi colleghi in mediana, si proietta verso la metà campo avversaria, con la testa alta a cercare i movimenti (nulli) degli attaccanti. Per provare a trovare spazi per la conclusione, perché è così che si dovrebbero vincere le partite. Dopo l’espulsione e il gol di Tevez solo una sua giocata poteva risvegliare la Roma e mettere le cose a posto. Bisognerebbe clonarlo. Mentalità nettamente superiore.
Ljajic 5: Il serbo, protagonista della stagione giallorossa e forse troppo esaltato nelle ultime settimane, compie un pericoloso passo indietro giocando a nascondino fin quando resta in campo. Non prova lo straccio di un tiro in porta e in più rischia alcuni appoggi pericolosi aprendo al contropiede avversario. Incisività offensiva vicino allo zero. Era un esame importate per lui, inevitabile la bocciatura.
Gervinho 4,5: A volte è irritante, ricordandosi ciò che era capace di combinare lo scorso anno e all’inizio di questa stagione. Resta fermo come "l’ultimo dei Destro", non prova praticamente mai le sue micidiali accelerazioni e sbaglia alcuni controlli in corsa con troppa sufficienza. Doveva essere l’arma in più, ma ha subito una clamorosa involuzione anche lui. Come due anni fa, torna trasformato dopo la Coppa d’Africa. Forse stremato o troppo esaltato.
Totti 6: Il capitano ci mette tutto quello che ha fin quando resta in campo, è l’unico che si abbassa provando a creare qualcosa. Vede spesso i compagni rallentare e restare nella metà campo amica, ed è lui ad andare fin lì per riprendere il gioco più velocemente. Prende la solita ammonizione, ma la foga agonistica è quella giusta e non sfocia nell’esagerazione. Meriterebbe di più da quelli che gli stanno intorno e che hanno la sua stessa maglia.
(dal 28' st) Nainggolan 6,5: Inspiegabilmente fuori dall’inizio, quando entra si vede e… si sente!
Ringhia sugli avversari come il miglior Gattuso e nonostante qualche appoggio sbagliato dà una scossa importante a un reparto praticamente morto.
(dal 20' st) Florenzi 6,5: Fuori Totti e De Rossi, stanchi e sfiduciati. Romani e Romanisti come lui. Dentro Sandrino, con gli occhi della tigre e la rabbia di chi in campo è prima ultras, poi calciatore.
Si prende un bel rischio, saltando nella propria trequarti due avversari in dribbling e regala l’assist vincente per il gol di Keita. Cuore e passione, decisivi per il risultato.
(dal 26' st) Iturbe 6,5: Con il suo ingresso la squadra guadagna almeno 10 km/h di velocità media. Fa quello che si chede a Gervinho, provando a spaccare la difesa della Juve. Corre tantissimo nei pochi minuti a sua disposizione, ma non di certo senza cognizione di causa. Il bianconero gli porta bene, sperando che sia l’inizio di una parte finale di stagione ricca di soddisfazioni per lui e la Roma.
Juventus (da www.tuttocalcionews.net)
Buffon 6: Spettatore fino al 71esimo, quando Manolas effettua il primo tiro in porta dei giallorossi. Al secondo tiro di Keita paga dazio.
Chiellini 6.5: Insuperabile questa sera, anche con le cattive si fa valere.
Bonucci 6: Un pò meno protagonista di Chiellini, ma comunque decisivo anche lui.
Caceres 5.5: Allegri torna alla difesa a 3 e lui è costretto a rimanere dietro senza spingere, questo lo condiziona molto. Si fa sovrastare da Keita in occasione del pareggio.
Lichtsteiner 6.5: Spinge sull’acceleratore, e crea pericoli su pericoli per la difesa giallorossa
Marchisio 6: Deve sostituire Pirlo, compito difficile ma se la cava egregiamente, sfortunato in occasione del gol quando cerca inutilmente di salvare la sua porta.
Vidal 6.5: Molto positiva la prova del cileno, aggressivo quanto basta, ed anche molto propositivo e pericoloso.
Pereyra 6.5: Uno dei migliori, ottimo in copertura e devastante in fase offensiva.
Evra 6: Nel primo tempo si rende protagonista di un paio di affondi interessanti, nella ripresa bada a contenere.
Tevez 7: Ennesimo capolavoro dell’Apache, che sa fare proprio tutto. Pirlo è avvisato, per le punizioni c’è anche Carlitos.
Morata 5: Non ripete la splendida prestazione offerta contro il Borussia, non è mai al centro delle azioni bianconere.
Coman sv: 6 minuti sono troppo pochi per incidere, anche per lui.
Padoin sv: Entra al 90esimo per far rifiatare Lichtsteiner fermato dai crampi.