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As Roma, prima spettacolo poi sofferenza: Juve battuta 2-1

Ottima prova degli uomini di Garcia, che si impongono all’Olimpico su una Juve troppo rinunciataria e a tratti completamente assente.

GARCIA CAMBIA – I padroni di casa cambiano formazione rispetto alla gara con il Verona, Gervinho si accomoda in panchina per fare spazio a Iago Falque, che insieme a Dzeko e Salah forma il tridente d’attacco. Totti ancora in panchina. In mediana si rivede Keita, mentre De Rossi viene arretrato in difesa per sostituire Castan, apparso fuori forma nella prima uscita stagionale. Esordio in giallorosso per Digne, il neoacquisto viene schierato titolare a sorpresa da Garcia.

EMERGENZA JUVE – Allegri deve invece fare i conti con le assenze a centrocampo, e schiera quindi Padoin e Sturaro insieme a Pogba, mentre Pereyra siede in panchina. Sulle corsie esterne agiscono Evra e Lichtsteiner, con l’attacco affidato al nuovo duo bianconero formato da Dybala e Mandzukic.

Nemmeno il tempo di cominciare e l’Olimpico si infiamma. Al 1’ Iago Falque crossa troppo alto per Dzeko che manca la sfera, arriva allora Florenzi in corsa, ma viene messo giù  intenzionalmente da Mandzukic nel cuore dell’area bianconera. Sarebbe calcio di rigore, ma Rizzoli lascia proseguire il gioco tra le proteste dei giallorossi. La Roma però non si lascia distrarre dall’episodio, e guadagna subito la supremazia a centrocampo aggredendo con un pressing alto che costringe gli ospiti a perdere numerosi palloni. All’ 8’ arriva il primo pericolo per la Juve, quando Iago Falque scarica un sinistro violento dal limite, sfiorando l’incrocio dei pali dopo aver scambiato palla con Salah. Passano cinque minuti e i bianconeri si affacciano dalle parti di Szczesny: Pogba crossa dalla sinistra in mezzo all’area per Mandzukic, ma il croato non controlla da ottima posizione e trascina il pallone sul fondo pressato da Digne. La Roma riprende subito il pallino del gioco, e ricomincia a costruire una fitta trama di passaggi in mezzo al campo. I centrocampisti giallorossi riescono a dare fluidità alla manovra e al 24’ arriva un’ottima occasione per Pjanic, che riceve all’indietro da Salah e prova un gran destro a giro dal limite dell’area, ma la sfera centra il palo a Buffon ormai battuto. Al 33’ Chiellini è autore di un bruttissimo fallo su Pjanic, ma viene graziato da Rizzoli che non estrae il giallo. L’ammonizione è solo rinviata per il difensore della nazionale, che si prende il giallo appena quattro minuti più tardi, sempre per un entrata ai danni del centrocampista bosniaco. Nel finale è ancora la Roma a fare la partita, mentre la Juve appare veramente troppo timida e confusa per accennare a una reazione. Il centrocampo bianconero, in particolare, sembra soffrire enormemente le partenze di Pirlo e Vidal. Padoin e Sturaro fanno quello che possono, ma la differenza con i loro predecessori è troppo evidente. Se poi si aggiunge anche un Pogba in “giornata no”, allora si capisce come gli ospiti possano soffrire così tanto nella zona nevralgica del campo. Gli ultimi minuti del primo tempo non portano pericoli né da una parte né dall’altra, e Rizzoli fischia la fine di una prima frazione di gara dominata nettamente dai padroni di casa.

Rientrano in campo gli stessi 22 che avevano chiuso in campo in primi 45’ e lo spartito della gara non cambia. È ancora la Roma ad avere il pallino del gioco, anche se adesso il pressing giallorosso è meno aggressivo. Al 57’ Pjanic controlla un buon pallone in area calcia con il sinistro in girata, ma Buffon è attento e blocca senza problemi. Al 60’ Florenzi serve Dzeko in area, ma il suo diagonale di sinistro è respinto con i piedi dal portiere bianconero. Sono le prove generali del vantaggio giallorosso, che arriva al minuto 61. La Roma guadagna un calcio di punizione dal limite, sulla sfera va lo specialista Pjanic che disegna una perfetta traiettoria a scavalcare la barriera e batte un incolpevole Buffon. Allegri prova a dare una scossa ai suoi, e inserisce Morata per Mandzukic. Passano 10’ e i giallorossi si rendono di nuovo pericolosi: Nainggolan riceve palla e prova il bolide da 30 metri, ma Buffon compie un grandissimo intervento andando a togliere la sfera dall’angolino basso con un gran tuffo. Al 75’ Evra viene ammonito per un fallo di ostruzione su Nainggolan, e dopo appena 2’ compie una grandissima ingenuità rimediando un altro cartellino giallo per un entrata in ritardo sul neoentrato Iturbe. La Juve rimane in dieci, e la Roma ne approfitta subito. Al 79 Iago Falque riceve una palla sporca sulla sinistra e alza un campanile nel centro della difesa bianconera, Dzeko riesce a prendere posizione e dopo aver dominato fisicamente Chiellini va a colpire di testa battendo Buffon. Con i giallorossi avanti per 2 a 0 e la Juve in inferiorità numerica la partita sembrerebbe chiusa, e invece gli uomini di Allegri a questo punto tirano fuori una reazione d’orgoglio del tutto inaspettata e riescono a rendersi pericolosi come non erano riusciti a fare per i primi 80’.

I padroni di casa, forse per eccesso di sicurezza, prima sprecano un contropiede e poi si fanno sorprendere al minuto 87, quando Keita perde palla in mezzo al campo e Pereyra si invola sulla destra regalando a Dybala l’assist a porta vuota che vale la rete del 2 a 1. Il quarto uomo indica 4’ di recupero, e si capisce subito che sarà una sofferenza per i giallorossi. Arrivano infatti una serie di calci d’angolo per la Juventus, e proprio su uno di questi corner i bianconeri sfiorano il pareggio, con Bonucci che schiaccia di testa a botta sicura ma si vede negare il gol da un provvidenziale intervento di Szczesny, che devia il pallone con la punta delle dita grazie ad un riflesso incredibile.

Ormai non c’è più tempo, la partita finisce e l’Olimpico può finalmente esultare dopo 10’ di sofferenza nel finale, con la Roma che ha rischiato di farsi rimontare da una Juve in 10 uomini. Tralasciando il finale Garcia può dirsi però soddisfatto: i nuovi acquisti si sono mossi bene, e il centrocampo ha ritrovato quella capacità di palleggio che era mancata a Verona la settimana scorsa. Dzeko e Salah in particolare, ma anche Digne e Iago Falque, hanno dato l’impressione di essersi subito integrati nei meccanismi di gioco. Discorso inverso per Allegri, che dovrà lavorare tanto per cercare di ritrovare la sua squadra, apparsa irriconoscibile rispetto alla macchina da guerra dell’anno scorso.

Mai nella sua storia la Juventus si era ritrovata a 0 punti dopo le prime due gare di campionato. Ovviamente c’è tutto il tempo per riprendersi, e la pausa-nazionale dovrà servire ad Allegri per ragionare e capire cosa non funziona nella sua nova Juve. Intanto la Roma vola a più quattro. E gode. 

Redazione

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