Categorie: Cronaca

Ask.fm. Chiedimi tutto ma non la vita

Le cronache dei giorni scorsi se ne erano occupate abbondantemente. Quando una ragazza che è ancora una bambina, si getta da un palazzo per cercare la morte le prime pagine si sprecano e i servizi televisivi pure. Quando una ragazza che è ancora una bambina, si getta da un palazzo per cercare la morte, è una sconfitta. Di tutti, di tutto.

Nadia avevo solo 14 anni e, come tutti i ragazzi di oggi, seguiva la Rete e i social network. Nella sua pagina di Ask.fm, il social che seguiva, ci sono ancora le sue parole, le sue richieste di aiuto rimaste inascoltate. Ask.fm è uno degli ormai tanti social che si trovano in Rete come i più gettonati Facebook e Twitter, ma ha qualcosa in più (dovrei dire in meno) rispetto agli altri che lo rende unico, l'anonimato.
Quì, infatti, ci si può connettere con gli altri amici in forma anonima e, così come fa lo stesso social onorando il proprio nome, si è soggetti ad una serie infinita di domande che si fanno sempre più insistenti, anche di carattere personale e su svariati temi quali sesso, tendenze, desideri ecc, fino ad arrivare a violenze psicologiche più o meno velate che, a quell'età, possono diventare veri incubi.

In due minuti ci si può registrare per iniziare la ”navigazione” nella vita altrui. Ci vogliono, invece, 12 mesi di astinenza dal sito per sperare in una cancellazione. L'idea, ne converrete, è “ottima”, sono oltre 70 milioni gli iscritti in pochissimi anni. Infatti, chi meglio di un adolescente che ha già la testa piena di casini, reali o meno, di mille domande esistenziali e che manderebbe a quel paese anche la nonna dopo mezza giornata di scuola occupata, potrebbe essere miglior cliente di un social fatto di anonimi e dove la gara a postare di tutto fa ottenere gradimenti per salire nella “gerarchia del nulla”, foto particolari comprese?

E allora capita che poi ci sia qualcuno che viene preso di mira e, senza fretta, demolito. Addio autostima. Perse quelle quattro sicurezze che avevi e delle quali due erano l'ultimo I Phone e l'altra l'appuntamento per rifarsi il look delle unghie. Basta trovare una ragazza barra o, con qualche piccola fragilità in più che comincia la giostra e ogni giorno è come dover camminare su di una corda a venti metri da terra e con tutti i tuoi anonimi nemici che, naso all'insù, rispondono al telefono, inviano messaggi, mangiano ancora lo zucchero filato..

Nadia, la piccola Nadia, era su quella corda, l'hanno vista in tanti. Chi la aveva fatta salire non l'ha nemmeno sentita cadere.

Redazione

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