Assegno di inclusione, da aprile serve questo documento sennò rimani senza soldi: la comunicazione dell’INPS
Fai subito questo documento poiché potresti perdere l’Assegno di inclusione: cos’è.
L’Assegno di inclusione, chiamato anche Adi, consiste in un sostegno economico finalizzato all’inclusione professionale e sociale di tutta una serie di cittadini. Questo infatti viene riconosciuto alle famiglie che, al loro interno, abbiano almeno una persona con disabilità, una persona con almeno 60 anni, un minorenne o una persona inserita nei programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali.
Per ottenerlo bisogna avere un ISEE non superiore alla soglia di 9360 euro e un reddito famigliare non superiore a 6mila euro annui, cifra da moltiplicare poi per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Inoltre, non bisogna avere carichi pendenti, non si deve essere intestatari di navi, imbarcazioni, aeromobili, auto con cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc.
C’è poi un altra cosa da sapere, se si riceve l’Adi: a partire da aprile è necessario avere questo preciso documento, altrimenti si rischia di perdere l’assegno. Ecco di cosa si tratta e perché è così importante.
Attento, rischi di perdere l’Assegno di inclusione
A partire da mercoledì 27 marzo sono in corso i pagamenti dell’Adi relativo al mese appena concluso. Questo riguarda sia i nuclei famigliari che l’hanno già ricevuto nei mesi precedenti, sia quelli che invece hanno appena presentato la richiesta. In questo secondo caso, le famiglie riceveranno via e-mail o via SMS l’informazione della disponibilità della Carta di Inclusione, la tessera sulla quale riceveranno la somma destinata loro grazie all’Adi.
Ci sono però alcuni nuclei famigliari che, proprio a partire da questa mensilità che tanti beneficiari stanno ricevendo in queste ore, potrebbero non vedersi recapitare neanche un euro sulla loro Carta di Inclusione. Alla base di questa mancata assegnazione non c’è un errore, ma una mancanza da parte del cittadino: ecco qual è il motivo.
Serve l’ISEE
Per ricevere le somme dell’Adi di marzo 2024, infatti, serve avere un’attestazione Isee 2024: nel caso in cui non venga rilevata, le prestazioni già in corso di erogazione basate sull’Isee 2023 saranno bloccate fino a quando verrà presentata l’attestazione nuova. Dopo averla fornita, verranno erogati tutte le somme pregresse.
Sul sito dell’Adi, nella sezione dei documenti, è presente un tutorial che spiega ai beneficiari come inserire il documento nuovo e, soprattutto, come presentare una domanda nel caso in cui ci si renda conto di poterne beneficiare.