Tutta Italia è rimasta scossa dopo aver appreso del decesso di Davide Astori, capitano della Fiorentina, in una stanza d’albergo. Come è possibile, infatti, che un atleta super controllato come lui possa andare incontro a morte improvvisa causata da chissà quale anomalia cardiaca? In molti si saranno fatti questa domanda, non sentendosi più così al sicuro per ciò che concerne la propria salute fisica.
Ma di preciso cosa ha ucciso Astori? Potrebbe essere stato un difetto cardiaco “silente”, ovvero nascosto all’interno del corpo di un ragazzo altrimenti considerato sano, ma che… A un certo punto ha innescato la cosiddetta “Sindrome di Brugada”, ovvero una malattia rara del cuore che può manifestarsi con la morte improvvisa. Tale difetto, come ha recentemente affermato uno studio dell’Irccs Policlinico San Donato di Milano (pubblicato sulla rivista scientifica Journal of the American College of Cardiology), sarebbe presente sin dalla nascita.
Composto da cellule dormienti situate sulla membrana che riveste esternamente il cuore, tale difetto potrebbe attivarsi e esplodere in qualsiasi momento: dopo un pasto abbondante, durante la febbre, durante l’attività fisica o durante il sonno, come è probabilmente successo al povero Davide. Le conseguenze sarebbero disastrose: una vera e propria “paralisi elettrica”, per cui il cuore non sarebbe più in grado di pompare il sangue nei grossi vasi. Ciò, purtroppo, significa arresto cardiocircolatorio. Ovvero morte improvvisa, se non si interviene subito.
Purtroppo, il terribile e silente difetto, come spiega il dottor Carlo Pappone (direttore della U.O. di Aritmologia del San Donato) è difficilmente individuabile: “I sintomi e l’elettrocardiogramma non sono sufficienti, da soli, a identificare i pazienti a rischio, poiché spesso il primo sintomo può essere la stessa morte e, in circa i 2/3 dei casi, l’elettrocardiogramma è completamente normale”.
Ogni anno, la morte cardiaca improvvisa colpisce circa 400.000 persone in Europa e 3 milioni nel mondo. Si ritiene che circa 1/3 di queste morti possa essere determinato da aritmie ventricolari generate da anomalie genetiche, come la “sindrome di Brugada”.
Si può contrastare, in qualche modo, questo fenomeno? Sì, se l’anomalia del tessuto cardiaco viene individuata per tempo. Il dott. Pappone spiega infatti come nello studio sia stata evidenziata “La possibilità di eliminare quelle isole di tessuto elettricamente anomale utilizzando delle onde di radiofrequenza di breve durata, con lo scopo di riportare quelle cellule a un corretto funzionamento elettrico. Fino ad ora, 350 pazienti sono stati sottoposti a tale procedura, mostrando la completa normalizzazione dell’elettrocardiogramma. Inoltre, nessuno di loro ha presentato alcun sintomo o aritmie ventricolari”.
E le persone totalmente asintomatiche, che non presentano segni nell’elettrocardiogramma e nelle altre indagini? Beh, si capisce perfettamente come la strada da seguire per arrivare a risolvere questo grave problema sia ancora molto lunga e tortuosa.
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