Atac: il decreto che privatizza
Approvato il testo al Senato, passa alla Camera per l’approvazione definitiva
Passa al Senato con 149 sì (Pd, Scelta Civica e Nuovo Centro Destra) e 100 no (tra cui M5S) il provvedimento che rischia di portare Atac sulla via della privatizzazione.
A diffondere il contenuto del testo su Facebook, proprio chi oggi ha risposto all'appello della Quintavalle e si è recato a Palazzo Madama per protestare.
Nel decreto approvato si stabilisce che il Comune di Roma, dopo aver provveduto, entro 60 giorni dalla conversione in legge, ad inviare al MEF e al Parlamento un rapporto sullo stato del disavanzo di bilancio, nel quale sia anche indicato un piano triennale relativo alla riduzione del debito e al riequilibrio del bilancio, può emettere delibere relative a:
– estendere i vincoli del patto di stabilità interno a tutte le società partecipate direttamente o indirettamente, nonché i vincoli in materia di acquisto di beni e assunzione del personale;
– dismettere ulteriori quote di società quotate in borsa, fermo restando il controllo pubblico delle società e delle reti ai sensi art. 2359 del codice civile;
– ricognizione dei costi unitari della fornitura dei servizi pubblici locali;
– adozione di modelli innovativi in riferimento al trasporto pubblico e al servizio della raccolta di rifiuti, anche ricorrendo a liberalizzazioni;
– messa in liquidazione di società che non risultino avere come fine sociale attività di servizio pubblico.
Questo è dunque il contenuto del decreto incriminato, che questa mattina Micaela Quintavalle contestava, richiedendo il sostegno di tutti i cittadini romani, addetti ai lavori o utenti.
Si teme, infatti, che alcuni tra i punti elencati, come quello relativo alle liberalizzazioni, possano spianare la strada ai privati nella gestione del servizio di trasporto pubblico locale.
Ora spetterà alla Camera l'approvazione in via definitiva del testo.