Categorie: Politica

Atene, 5 luglio 2015: nasce l’Europa. Chiediamo il passaporto…

Pubblichiamo l'appello de "Il Manifesto di Ottobre: Gente d’impegno, non spettatori della politica": 

Improvvisamente, il clima plumbeo di un continente che, sotto il dominio di gruppi oligarchici, ha dimenticato di chiamarsi Europa, viene attraversato oggi da un vento imprevisto, dallo scandalo di un fatto politico che accade proprio quando la politica e il conflitto creativo parevano essersi dileguati: i Greci sono chiamati a decidere del proprio destino, senza delegare a esperti, vecchi saggi o guide pastorali i progetti per la vita futura.

La reazione indignata e scomposta di tutto l’ancien regime di Bruxelles e dintorni ricalca, a distanza di millenni, la grottesca maschera di acida incredulità che i vecchi conservatori avevano assunto quando, sotto quello stesso cielo, l’esperimento politico della democrazia aveva messo in moto per la prima volta una società bloccata e fino ad allora storicamente insignificante, che sopravviveva ai margini di un impero sconfinato e che scopriva in quel momento di non essere più una propaggine dell’Asia. Sotto il Partenone un nuovo modo di pensare e vivere ha dato un profilo di lunga durata a quella forma civile inconfondibile – e al tempo stesso capace di mille, contraddittorie, contaminazioni – che si è chiamata Europa.

Un’Europa senza Partenone, senza un racconto politico che la tenga insieme, non è neppure pensabile. Eppure, nel tentativo di umiliare la dignità dei Greci, di impedire che da Atene si propaghi il virus della politica, della partecipazione, della cittadinanza vissuta come dimensione attiva, si assiste a una aggressione economica spropositata, nella quale la questione del debito viene usata strumentalmente come un arma impropria (pur di ricattare la Grecia, si sono bruciati, nella sola giornata di lunedì 29 giugno, 340 miliardi di euro di capitalizzazione delle Borse europee, una somma pari a quella del debito greco).

Ma la paura delle istituzioni oligarchiche corrisponde simmetricamente alla speranza di chi, come noi, vede nella crisi greca il nuovo inizio di una storia comune europea. Un futuro europeo che si costruisce nell’esercizio di una cittadinanza concretamente vissuta e non con l’assemblaggio di regolamenti gentilmente concessi da organismi tecnicocratici che nascondono tra le pieghe delle procedure burocratiche: il segno dell’unilateralismo ideologico più oltranzista.

Da Atene arriva un invito al quale ogni buon europeo deve rispondere, subito. Da Atene passa, di nuovo, la strada per arrivare in Europa: chiediamo di essere cittadini europei, che aderiscono attivamente a un progetto espansivo di rinascita continentale.

Chiediamo quindi al popolo greco, e ai suoi rappresentanti, che concedano a noi l’onore di ottenere il passaporto della Ελληνική Δημοκρατία (Repubblica Ellenica), che sarà il documento-simbolo del nostro accordo, del nostro patto per la nuova Europa e insieme della nostra gratitudine.

Chiediamo il passaporto della Ελληνική Δημοκρατία: firma l’appello

Le prime firme

Monica Centanni (docente universitario)
Luciano Canfora (docente universitario)
Franco Cardini (docente universitario)
Alberto Ferlenga (docente universitario)
Giuseppe Goisis (docente universitario)
Fabio Granata (avvocato; operatore culturale)
Giacomo Marramao (docente universitario)
Peppe Nanni (avvocato)
Moni Ovadia (regista e attore)
Alessandro Tonin (studente)
Alessandro Visca (giornalista)

e, subito a seguire:

Donato Baiona (insegnante pensionato)
Lorenzo Braccesi (storico)
Sebastiano Butera (agronomo)
Domenico Codazzi (consulente)
Giuliano Compagno (scrittore)
Fiorello Cortiana (operatore culturale)
Umberto Croppi (consulente)
Simona Dolari (ricercatore)
Maria Laura D’Onofrio (ISTMO | Istituto di Studi per il Mediterraneo e l’Oriente)
Dario Evola (docente AFAM)
Maria Letizia Giglia (pensionata)
Giuseppe Giliberti (imprenditore)
Luciano Lanna (giornalista; docente)
Fabio Lo Piparo (PhD Student | Ancient Greek Drama)
Monica Maddalena (casalinga)
Costanza Messina (libera professionista)
Monique Messina-Bieri (interprete)
David Migneco-Brandt
Annika Patregnani (architetto)
Concetta Piccione (giornalista)
Gino Pincini (insegnante)
Francesca Romana Dell’Aglio (studente)
Paola Russo (casalinga)
Santo Spatola (imprenditore)
Luca Tonin (ricercatore universitario)
Daniele Tranchida (docente universitario)
Silvia Urbini (storica dell’arte)
Marco Vitale (economista)
Massimo Giuseppe Zito (imprenditore)

Redazione

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