Giulia, la bambina di 6 anni colpita nella tarda serata di sabato, ad Atina, in provincia di Frosinone, da un trattore in transito, lotta tra la vita e la morte. A causa del violento incidente, è stata sottoposta a un intervento chirurgico e ora è ricoverata nel reparto di Terapia intensiva del policlinico Gemelli.
Intervenuto ai microfoni de Il Messaggero, il padre della piccola ha dichiarato: “Non ho fatto in tempo a dire a Giulia di spostarsi dal finestrino che quel camion l’aveva colpita al volto. È successo tutto in una frazione di secondo e ancora non riesco a capire come sia potuto accadere. Eravamo distratti, non ho fatto caso al seggiolino o alla cintura. Eravamo molto vicini a casa, un tragitto di pochi chilometri”.
“Eravamo usciti dalla pizzeria, stavamo tornando a casa. Mia moglie si è seduta alla guida dell’auto, io ero seduto al posto del passeggero. Era una serata come tante, di quelle passate in famiglia. Con la coda dell’occhio ho visto Giulia avvicinarsi al finestrino e le ho detto di allontanarsi. Neanche il tempo di terminare la frase che era accaduto il peggio.
Le immagini sono ancora molto confuse. Ho visto la mia bambina ricoperta di sangue, sono sceso dalla macchina con lei in braccio e ho detto a mia moglie di chiamare subito i soccorsi. Il fratellino e la nonna di Giulia erano sotto choc, piangevano. Ho visto un mezzo, un camion o un trattore non sono sicuro, superarci e allontanarsi. Ma in quel momento, il mio unico pensiero era per mia figlia. Abbiamo impiegato qualche istante per renderci conto di cosa stava accadendo e quando abbiamo realizzato, si era già allontanato. Però, ripeto, avevo Giulia in braccio, coperta di sangue, non ho avuto la prontezza di fermare quel mezzo perché la priorità era salvarla”.
“Mia moglie è disperata. Si rimprovera persino di essere passata lungo quella strada, di non aver prestato maggiore attenzione. Ma lo spazio era abbastanza largo, tra i due mezzi sembrava ci fossero diversi metri. Sono ore che cerco di consolarla, che insieme ripercorriamo quegli istanti per capire se potevamo fare qualcosa di diverso e prestare maggiore attenzione. Siamo stati sfortunati, è stata una disgrazia assurda. Vogliamo solo che Giulia si risvegli.
I medici non si sbilanciano, la situazione è gravissima. Ci hanno solo detto che al momento non risultano gravi danni cerebrali. Le prossime ore saranno quelle decisive. Se Giulia non supera la prossima notte, rischiamo di perderla per sempre. Siamo disperati. Aveva appena terminato la prima elementare, era pronta a trascorrere l’estate con noi e il fratellino. Non posso pensare che forse non si veglierà più, che non sarà più tra noi”.
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