Auto elettriche, Carpineto Romano diventa paese sostenibile
Dalle statistiche l’EV già conviene al 13% degli automobilisti
Sono iniziati questa mattina i lavori per l’installazione della prima colonnina per la ricarica di auto elettriche: Carpineto Romano diventa paese sostenibile. «Oggi abbiamo cominciato i lavori per l’installazione di 2 infrastrutture pubbliche di ricarica per veicoli elettrici». Ha commentato il Sindaco Stefano Cacciotti.
Il primo cittadino ha aggiunto. «Saranno posizionate a Largo Lavatoio (sotto la sede comunale) e hanno in totale 4 punti di ricarica. Un investimento a costo zero per il Comune grazie alla convenzione che abbiamo siglato qualche mese fa con BeCharge e all’avanguardia poiché tutti gli EVC sono dotati di tecnologie informatiche per la gestione da remoto e sono in grado di rispondere alle esigenze attuali e future della mobilità elettrica».
«La nostra Amministrazione con questa opera intende contribuire allo sviluppo sostenibile e supportare la crescita della mobilità elettrica. Mettendo a disposizione questo servizio a tutti i cittadini e le colonnine ne sono un presupposto fondamentale. A partire da quest’anno, e per i prossimi 4 anni, intendiamo utilizzare i 50.000€ annui del “Decreto crescita” per investimenti sulla mobilità sostenibile. Quest’anno acquisteremo 20 bici elettriche (anche per favorire un turismo sostenibile in montagna) mentre a partire dal prossimo vorremmo sostituire il parco macchine comunale esistente con veicoli elettrici. Carpineto Romano paese sostenibile!».
L’EV già conviene al 13% degli automobilisti
Circa il 13% di tutti i proprietari di veicoli privati in Italia potrebbe già acquistare un’auto elettrica senza cambiare le proprie abitudini. Avendo la disponibilità di un punto di ricarica. Andrebbe in pareggio di costi rispetto a un’auto a benzina in meno di 8 anni (con gli attuali incentivi statali su acquisto e bollo). Lo dice un’indagine condotta dai ricercatori del laboratorio MOVE del Politecnico di Milano. E da Bruxelles arriva addirittura la proposta choc di abolire l’Iva (22% in Italia).
Secondo l’analisi delle percorrenze, ben il 50% dei veicoli privati non effettua mai viaggi giornalieri di distanza maggiore dell’autonomia della batteria (ipotizzata pari a circa 300Km), sull’intero arco dell’anno. Quindi passare all’elettrico, non richiederebbe alcun cambio di abitudini. A condizione però che si disponesse di un punto di ricarica, anche domestica.
Lo studio ha poi analizzato in dettaglio questo 50% di veicoli funzionalmente pronti per un passaggio all’elettrico dal punto di vista economico. Ha comparato costi di acquisto, dell’energia, di bollo e assicurazione, svalutazione, etc. con quelli di un’equivalente a benzina. Ha scoperto così che il 20% del parco totale potrebbe acquistare un’auto elettrica subito, senza cambiare abitudini di spostamento. I costi andrebbero a pareggiare quelli di un’auto termica al massimo in 8 anni (con gli odierni incentivi).
Ma gli incentivi potrebbero anche aumentare se sono vere le indiscrezioni riportate da Bloomberg News sul progetto di legge europea che prevederebbe l’esenzione dell’Iva su tutti i veicoli elettrici e sui dispositivi di ricarica. Oggi in Italia l’Iva è del 22%. A livello europeo si va dal 17% del Lussemburgo al 27% dell’Ungheria. Il budget previsto per tutta l’Unione sarebbe di 20 miliardi di euro, da spendere entro due anni. Sarebbe parte del piano di rilancio dell’economia europea post-pandemia disegnato sulla scorta del Green Deal ,varato in marzo dalla Commissione.