Autocertificazione. Documenti, passeggiate e altri dubbi…risponde l’avvocato
Molti i dubbi che assalgono i cittadini in queste prime ore dall’emanazione del decreto che limita le uscite da casa
Abbiamo parlato con un avvocato penalista del Foro di Roma, che ci ha aiutato a chiarire le domande e i dubbi legati alla nuova autocertificazione per spostarsi nella fase di emergenza sanitaria causata dal Coronavirus.
“Chi si sposta, deve sempre portare con sé un modulo di autocertificazione e un documento di identità, che comprovi la veridicità della persona che li esibisce, anche scritto a mano in stampatello e leggibile. Anche se, le forze dell’ordine sono in possesso del modello, occorre averlo per velocizzare il procedimento con le forze dell’ordine al momento del controllo, e per non farsi trovare impreparati.
Autocertificazione: le motivazioni
Le motivazioni per spostarsi sono: visite mediche e trattamenti sanitari o spostamenti per lavoro. Questo significa che ogni altra motivazione diversa è una violazione dell’articolo 650 del codice penale, ovvero il caso in cui un soggetto non osserva un provvedimento emanato legalmente dall’autorità. In tale fattispecie la trasgressione della norma stessa prevede l’arresto fino a tre mesi e ammenda di 206 euro.
Attenzione però: se si viene fermati senza il modello di autocertificazione o senza che la stessa fornisca una motivazione valida, non parte il procedimento giudiziario in maniera automatica, l’operante che vi ha fermato e controllato dovrà fare una segnalazione alla Procura della Repubblica e quest’ultima aprirà un processo, che potrebbe concludersi con una condanna o meno, ovvero con l’iscrizione nel casellario giudiziale.
Non è vietato passeggiare ma bisogna rispettare le distanze
Nel nostro paese ci sono processi e sentenze prima di un arresto. Questo per fare chiarezza. Per quanto riguarda la questione del passeggiare, non è un’attività considerata di necessità, però se si viene controllati, non vi è una violazione diretta del decreto, il quale non vieta il passeggiare, ma obbliga a ridurre il più possibile uscite. Non c’è reato, ma occorre almeno rispettare le distanze di sicurezza,. Ricordiamo sempre che queste norme sono anti-contagio, nell’interesse di ciascuno e della collettività. Non ci sono precedenti legali e sociali per quello che sta accadendo, cerchiamo perciò di avere buon senso e comprensione anche per i tentativi del Governo di fronteggiare la situazione.
Comunque, spostiamoci solo per necessità, sempre con il modulo, e facciamo dichiarazioni veritiere. Per il bene di ciascuno e per l’ordine pubblico”.