Autodemolitori, iniziato lo sfratto dalla Palmiro Togliatti

Dopo la bonifica, la zona diventerà parte del futuro parco di Centocelle, per il quale il Comune ha stanziato 10 milioni di euro

Polizia Roma Capitale

È partita ieri mattina, martedì 10 settembre, la maxi operazione di bonifica delle aree lungo viale Palmiro Togliatti, da decenni occupate da attività di autodemolizione. Le squadre dell’Ama, armate di sega circolare, hanno forzato i lucchetti e iniziato a ripulire 14 siti distribuiti su una superficie di 20 ettari, pieni di rifiuti di ogni genere, compresi i residui dell’incendio scoppiato nell’estate del 2022.

Il processo di rimozione di circa 200 tonnellate di scarti richiederà una ventina di giorni. Dopo il rogo, il sindaco firmò un’ordinanza che obbligava i proprietari dei terreni a ripristinare lo stato dei luoghi a proprie spese, ma in due anni nulla è cambiato. Ora il Campidoglio ha deciso di procedere con un intervento a danno: il costo dell’operazione, pari a 150mila euro, sarà addebitato ai proprietari degli sfasciacarrozze che non hanno rispettato le prescrizioni.

La zona da destinare a parco pubblico

Dopo la bonifica, la zona conosciuta come “la stecca” diventerà parte del futuro parco di Centocelle, per il quale il Comune ha stanziato 10 milioni di euro. “È una giornata storica perché dopo anni di degrado si fa un passo in avanti significativo per recuperare e restituire alla collettività un pezzo del parco di Centocelle“, ha dichiarato il sindaco, presente allo sgombero insieme all’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, al direttore generale di Ama Alessandro Filippi e ai presidenti del V e VII Municipio, Mauro Caliste e Francesco Laddaga. “Questo è uno dei 250 interventi di ripulitura delle discariche abusive del territorio, ma è anche qualcosa di più“, ha aggiunto.

Il progetto di verde pubblico, che comprende espropri e acquisizioni, mira a raggiungere quasi 20 ettari di superficie. “Siamo a buon punto con Ater per l’acquisto delle sue porzioni“, ha spiegato il sindaco. “Più avanti c’è una parte di Cdp (Cassa depositi e prestiti) che rileveremo per integrarla nel parco. Procederemo prima con la riforestazione, poi demoliremo il muro che ha impedito ai cittadini di accedere a questa zona“.

Nessun ricollocamento

Nonostante le proteste di un gruppo di manifestanti, il sindaco ha ribadito la determinazione dell’amministrazione: “Tutte le volte ci sono persone contrarie perché hanno interessi diversi. Roma è piena di situazioni complicate dal punto di vista giuridico, ma in questo caso c’è una palese inadempienza rispetto a un’ordinanza che imponeva azioni non eseguite“.

L’assessora Alfonsi ha chiarito che gli autodemolitori non verranno ricollocati: “L’ultima autorizzazione risale al 2018, quindi siamo di fronte a una situazione di illegalità. Nel 2022 c’è stato l’incendio e il commissario (Gualtieri, ndr) ha firmato un’ordinanza che imponeva la rimozione dei rifiuti combustibili e non. Abbiamo cercato un’area dove realizzare un impianto di demolizione in ottica di economia circolare: avevamo proposto La Barbuta, ma il ministero della Cultura ha bocciato l’ipotesi dicendo che quello è il parco migliore del mondo e noi non abbiamo alternative“.