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Controlli della velocità

Autovelox nel Lazio, le postazioni fino a domenica 20 aprile 2025

di Fabio Vergovich
Secondo l’ISTAT, nel 2023 l’eccesso di velocità è stato un fattore determinante in oltre il 30% degli incidenti mortali sulle strade italiane
Autovelox
Autovelox (Foto di repertorio)

Le strade del Lazio si preparano a una nuova settimana di controlli mirati alla velocità. Dal 14 al 20 aprile 2025, la Polizia Stradale ha pianificato una serie di postazioni Autovelox mobili che toccheranno diverse arterie fondamentali della regione. Non si tratta solo di multe: l’obiettivo resta la prevenzione degli incidenti e il contenimento di comportamenti pericolosi alla guida. Un’attività tanto ordinaria quanto cruciale, che affonda le radici in dati allarmanti e dinamiche che ancora oggi, purtroppo, raccontano di velocità oltre i limiti come una delle principali cause di sinistri gravi.


Perché questi controlli non sono un semplice deterrente

Ogni volta che si parla di Autovelox, l’attenzione del pubblico si divide: c’è chi li percepisce come strumenti per “fare cassa”, e chi invece ne riconosce il valore per la sicurezza collettiva. I numeri, però, parlano chiaro. Secondo l’ISTAT, nel 2023 l’eccesso di velocità è stato un fattore determinante in oltre il 30% degli incidenti mortali sulle strade italiane. Ed è proprio questo dato a guidare la pianificazione settimanale dei controlli mobili, calibrati in base a traffico, storicità dei sinistri e criticità segnalate dagli enti locali.


Dove saranno i controlli: date e strade coinvolte

Ecco le date e le tratte stradali interessate dai servizi di rilevamento elettronico della velocità nella settimana in corso:

  • 15 aprile: Autostrada A24, nel tratto tra il Grande Raccordo Anulare e Castel Madama (Provincia di Roma).
  • 16 aprile: Autostrada A12 Roma – Civitavecchia (Provincia di Roma).
  • 17 aprile: Strada Provinciale SP 277 (Provincia di Frosinone).
  • 18 aprile: Strada Regionale SR 630 Ausonia (Provincia di Latina).
  • 19 aprile: doppio presidio su Strada Statale SS 675 Umbro-Laziale (Provincia di Viterbo) e nuovamente sulla SR 630 Ausonia (Latina).
  • 20 aprile: Strada Statale SS 4 Salaria (Provincia di Rieti).

L’attività di monitoraggio sarà svolta con veicoli dotati di strumentazione mobile e personale in divisa, in conformità alle normative vigenti e segnalata preventivamente, come previsto dalla legge.

Un impatto che va oltre la sanzione

Oltre alla rilevazione immediata delle infrazioni, questi controlli contribuiscono alla raccolta di dati sulla velocità media, utile per pianificazioni infrastrutturali e studi sulla viabilità. È un approccio che guarda al lungo termine e coinvolge anche l’educazione stradale: sapere dove si trovano i controlli aiuta a responsabilizzare i guidatori, ma solo se il messaggio viene colto nel suo senso autentico.

Lo stesso calendario, pubblicato ogni settimana dal Ministero dell’Interno, serve proprio a questo: informare e prevenire. Non c’è volontà punitiva, ma piuttosto una strategia coerente con gli obiettivi del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030, che punta a ridurre drasticamente morti e feriti su strada nel prossimo quinquennio.


Il ruolo del territorio: una lettura incrociata

Le strade interessate dai controlli di questa settimana non sono state scelte a caso. Ogni arteria toccata ha una storia recente di criticità: basti pensare alla SS 675, teatro di numerosi sorpassi azzardati e incidenti nei mesi scorsi, o alla SR 630, su cui il flusso veicolare tra Latina e Cassino è in costante aumento.

Anche la Salaria, nel tratto reatino, rappresenta un osservato speciale, soprattutto nei weekend, quando il traffico verso le aree montane cresce notevolmente. Questo tipo di attenzione puntuale dimostra come i rilevamenti non siano applicati in maniera standardizzata, ma tengano conto di esigenze locali, stagionalità e fattori di rischio emergenti.


Verso una nuova cultura della guida

I controlli, alla fine, sono solo un tassello di un mosaico molto più ampio: quello di una mobilità sicura e consapevole. Se l’effetto dissuasivo degli Autovelox funziona – e i dati lo confermano – è altrettanto vero che serve un cambiamento culturale profondo. Rispettare i limiti non deve essere una reazione al timore della sanzione, ma una scelta ragionata, quotidiana, per proteggere sé stessi e gli altri.

Ed è da lì, forse, che dovrebbe partire ogni vera rivoluzione stradale: da una maggiore attenzione individuale che, unita al lavoro delle istituzioni, renda il viaggio non solo più veloce, ma soprattutto più sicuro.

 

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