Bagnoli del Trigno, la patria dei tassisti romani

Bagnoli del Trigno è tra i borghi più belli d’Italia. Lo ha certificato il programma di Raitre “Alle falde del Kilimangiaro”

Bagnoli del Trigno è a tutto diritto tra i borghi più belli d'Italia. Lo ha certificato il programma di Raitre "Alle falde del Kilimangiaro" (edizione 2018) ponendolo al sesto posto, nella classifica comprendente 20 borghi (uno per regione). Incantevole paese sito a 680 metri s.l.m. sciorina il fascino della sua maestosità arroccandosi armonicamente sulla roccia o "morgia". 

Esso è conosciuto principalmente come paese dei tassisti; su circa 8000, 2500 hanno origini Bagnolesi.

Fino a qualche anno addietro nel periodo estivo, soprattutto ad agosto, mese in cui si concentrano le feste patronali e l'evento basato su ricostruzione storica "Frammenti d'Antico" il paese si dipingeva di giallo portando, di conseguenza, percezioni di solarità, spirito di aggregazione e pace. Ma questa pace, da anni ormai, è scemata per questa categoria. Quale futuro per i tassisti in possesso di tanto di licenza comunale e sudata con sacrificio per ottenerla?

Il problema, nel settore del trasporto pubblico non di linea nasce dall'espansione dell'abusivismo il quale sta assumendo dimensioni notevoli. Ricordiamo che l'abusivismo non detiene alcun titolo per potere esercitare forme di trasporto.

Il servizio taxi, di contro, è regolamentato da servizio a tariffa amministrativa per cui i comuni ne stabiliscono tariffe, turnazioni orarie e soprattutto soste su suolo pubblico. 

Da qui si incontra un altro problema che riguarda la presenza dei cosiddetti NCC ( trasporto noleggio con conducente)anch'essi autorizzati per mezzo di bando di concorso pubblico che, però, viene spesso rilasciato da piccoli comuni nei quali, va da sé, si dovrebbe prestare servizio circoscritto al territorio d'appartenenza. 

Evidentemente non è così; la Capitale, come altre grandi città, sono invase da queste auto che violano le norme, lavorando in ambito extratorriale.

Arriviamo, in conclusione, alle nuove tecnologie attraverso le cui app, esempio noto Uber, svolgono prestazioni senza seguire norme strutturate. Uber, a differenza del tradizionale taxi, applica tariffe in base alla mole di lavoro. Per intenderci: in situazione di alta richiesta la tariffa sale, in caso contrario la tariffa scende al di sotto di quella regolamentata legalmente nel servizio pubblico non di linea.

Gravissima situazione quella in cui versa questa categoria se si pensa ad un ambito sociale ed umano che tocca numerosi onesti lavoratori i quali, con enormi sacrifici, non possono espletare quotidianamente il proprio lavoro come da prassi.

Non si perda comunque speranza, con l'augurio che direttive più peculiari ripristino al più presto questa situazione di incontrollabile confusione, costruendo basi per una legittima ed efficace prestazioni dei tassisti a servizio degli utenti.

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