Baobab. Migranti e volontari insieme in piazza: Basta sgomberi
Dal 30 settembre ad oggi, sono stati 5 gli sgomberi che volontari e migranti hanno subito. Ora dormono per strada. “Non abbiamo un posto dove stare: è orribile”
I volontari del Baobab e un centinaio di migranti si sono ritrovati questa mattina alle 10:30 di fronte alla Prefettura di Roma, per gridare con forza ''Basta Sgomberi''. Il Baobab, come sottolineano i manifestanti, è l'unica realtà romana che dà supporto logistico e morale a centinaia di migranti che ogni giorno transitano a Roma dopo essere sbarcati in Sicilia, per poi continuare il viaggio verso il Nord Europa. E, non avendo uno spazio dove svolgere l'attività di volontariato e supporto, spiegano i volontari, sono costretti a stare in strada, e trovare qualunque modo possibile per alleviare il transito dei migranti.
Tuttavia, dal 30 settembre (giorno dello sgombero della sede storica di Via Cupa) ad oggi, sono stati 5 gli sgomberi che volontari e migranti hanno dovuto subire. "Siamo qui per manifestare e chiedere che s'interrompano subito gli sgomberi – dice un volontario del Baobab – Questa è una politica inutile e disumana, ed è assurdo che le istituzioni non riescano a trovare soluzioni per questi migranti in transito. Noi del Baobab, bene o male, forniamo 3 pasti al giorno, assistenza medica e legale, anche grazie alla realtà dell'associazionismo romano, ma con questi continui sgomberi è molto difficile".
Nelle ultime settimane, i volontari del Baobab si erano sistemati a piazzale Spadolini, alla stazione Tiburtina, dove avevano trovato riparo nel parcheggio sotterraneo. Sono stati sgomberati dalla polizia che ha poi murato finestre e porte del parcheggio. Dopo di che, nello stesso piazzale, hanno creato un accampamento che la polizia ha nuovamente sgomberato: "Ci hanno detto che il parcheggio era fuori norma, ma è ovviamente una scusa", afferma un altro volontario del Baobab.
Ora dormono per strada, nello stesso parcheggio di Piazzale Spadolini: "Questa notte abbiamo dormito in strada perché la polizia ci ha buttato fuori e non abbiamo un posto dove stare: è orribile. Fuori fa freddo e piove", dichiara un giovane eritreo, migrante in transito, di nome Beraki, che aggiunge: "Noi siamo qui perché vogliamo chiedere al governo e allo Stato che ci venga dato un posto al chiuso dove poter dormire".