Basta con i delfini in cattività
Decisione storica presa dall’ONU nell’ambito del Meeting della convenzione sulle specie migratorie
Nel corso degli incontri ai quali hanno partecipato rappresentanti di oltre ottanta Paesi, è stato sancito il divieto di catturare i cetacei a scopo commerciale. Il divieto riguarda anche l’utilizzo di questi animali nei delfinari e oceanari ritenuti inadatti alle esigenze dei cetacei.
Lo storico provvedimento prevede che i 120 Paesi membri, tra i quali l’Italia, modifichino la loro legislazione interna così da vietare le catture e bloccarne le importazioni. La CITES e l’IWC (Commissione Internazionale Baleniera) sono state invitate a prendere atto della decisione ed è auspicabile il loro impegno a far rispettare le indicazioni del provvedimento.
La notizia è stata accolta con favore in tutto il mondo, soprattutto dalle varie associazioni e gruppi ambientalisti. Negli ultimi anni anche il cinema si era occupato di un tema così sentito. Film pluripremiati come “The Cove” e il recentissimo “Blackfish” avevano portato drammaticamente all’attenzione del pubblico e dei media l’argomento, denunciando metodi di cattura di delfini e orche così come la loro vita in cattività.
Ancora oggi, infatti, in diverse parti del Pianeta, la caccia e la cattura dei cetacei è un grosso business che si replica di stagione in stagione, di anno in anno. Luoghi tristemente noti come Taiji, in Giappone, o l’arcipelago delle Faroe Island in Danimarca, sono teatro di veri e propri massacri dove vengono uccisi centinaia di cetacei “…in maniera tradizionale”, come direbbe il Ministro della pesca giapponese. Ed è anche durante quelle mattanze che, come avviene in Giappone, si procede alla selezione del prossimo “clown” da vendere al delfinario di turno.
Con il nuovo provvedimento, è l’auspicio, il traffico di questi animali, come ormai universalmente riconosciuto, dotati di un’intelligenza fuori dal comune, potrebbe arrivare a segnare il passo.. anzi il tuffo..