Basta con i selfie dopo la rissa sfiorata ad Ibiza da Higuain
Per colpa di un selfie il calciatore del Napoli, Higuain, in vacanza ad Ibiza, ha sfiorato una rissa fuori da un locale
L'incidente occorso al calciatore del Napoli Gonzalo Higuain, in vacanza ad Ibiza, che ha sfiorato una rissa fuori da un locale solo per essersi rifiutato di posare per un selfie di un tifoso, riporta a galla il problema serissimo degli scatti fotografici ricordo ai quali, come un'inevitabile tortura senza soluzione di continuità, sono sottoposti i personaggi famosi.
Artisti, calciatori, attori, cantanti, politici di qualsiasi corrente, persino delinquenti abituali o assassini, ma anche mafiosi, camorristi, disturbatori e presenzialisti della tv, o note mignotte, nessuno si salva dai "selfisti" con lo smartphone spianato e il sorriso stampato sulle facce da ebeti, a non dare scampo e tregua a nessuno. Non serve essere il Re delle Cronache, basta solo qualche apparizione televisiva, uno scandaletto, qualche parolaccia indirizzata al potente di turno, un po' di notorietà anche usurpata, per diventare delle vittime dello scattista compulsivo di turno.
Tempo fa incontrai in una circostanza triste l'amico Renzo Arbore, il quale mi raccontò la sua preoccupazione per questa mania ormai dilagante di farsi la foto col personaggio famoso: "La fama e il successo – mi disse sinceramente – mi piacciono e sono ben contento di avere questi che considero certamente dei privilegi, ma ti giuro, non posso girare per la strada che subito, come cavallette, arrivano persone a frotte a farsi il selfie con me, e ti assicuro che questo è il problema che tutti i personaggi noti mi dicono di soffrire!"
E infatti, di lì ad un attimo, almeno tre o quattro persone si sono avvicinate col telefonino in mano per fotografarsi con lui e dopo poco il capannello era diventato ben nutrito, per altro ignorando totalmente la mia presenza e lasciandomi spettatore, anche forse un po' deluso, dell'assalto al selfie con Arbore.
Ma tant'è, la fama ha i suoi grandi vantaggi e il suo prezzo da pagare, compresa una vita privata che privata non potrà mai essere del tutto, e una montagna di scocciature come questa, il selfie, tra la più insopportabili per Renzo Arbore e compagnia famosa.
Formulando questo pensierino tra lo sconsolato e il banaletto, salutai quella volta "l'affollato" Renzo e mi avviai in solitario verso l'autobus, con la consapevolezza (e la piacevolezza) che nessuno mi avrebbe chiesto uno di quei maledetti selfie.