l documento dell’Ue in cui si “vietano” riferimenti al Natale “è un anacronismo”, ha detto Bergoglio sull’aereo da Atene. “Oggi è una moda, di una laicità annacquata”, ha aggiunto Papa Francesco, accusando “le colonizzazioni ideologiche, di cui l’Ue non deve farsi veicolo”.
“Quello del Natale è un anacronismo” – “L’Ue deve prendere in mano gli ideali dei padri fondatori, ha spiegato Francesco. “L’Ue deve rispettare ogni Paese per come è strutturato dentro e la varietà non deve uniformare. Unione europea: sovranità sua, sovranità dei fratelli in una unità che rispetta la singolarità di ogni Paese. E stare attenti a non essere veicoli di colonizzazioni ideologiche”.
“Dimissioni dell’arcivescovo Parigi accettate, ma i peccati della carne non sono i più gravi”.
“Quando il chiacchiericcio cresce, cresce, cresce e toglie la fama, come poteva governare Aupetit? Un uomo a cui hanno tolto la fama pubblicamente non può governare, per questo ho accettato le sue dimissioni, non sull’altare della verità ma sull’altare dell’ipocrisia”, ha detto Francesco, commentando le dimissioni dell’arcivescovo di Parigi, finito al centro di uno scandalo sessuale mediatico, accettate il 2 dicembre.
“Se non conosciamo l`accusa non possiamo condannare. Prima di rispondere io dirò: fate le indagini, perché c’è pericolo di dire: è stato condannato. Ma chi lo ha condannato? L’opinione pubblica, il chiacchiericcio. Non sappiamo, se voi sapete perché, ditelo; al contrario non posso rispondere. E non saprete perché è stata una sua mancanza, una mancanza contro il sesto comandamento, ma non totale, di piccole carezze e massaggi che faceva alla segretaria, questa è l’accusa”.
“Questo è peccato ma non è dei peccati più gravi, perché i peccati della carne non sono i più gravi – ha poi detto Francesco.
I peccati più gravi sono quelli che hanno più angelicalità: la superbia, l’odio. Così Aupetit è peccatore, come lo sono io, come è stato Pietro, il vescovo sul quale Gesù Cristo ha fondato la Chiesa“.
“Pericoli della democrazia sono populismi e imperi”. “Contro la democrazia oggi vedo due pericoli – ha risposto il Papa sull’aereo dalla Grecia: uno sono i populismi, che di qua e di là cominciano a far vedere le unghie. Penso al grande populismo del secolo scorso che è stato il nazismo”. “Un altro modo di indebolire la democrazia, più lentamente, è quando si sacrificano i valori nazionali, verso un ‘impero’, un governo sovranazionale. E’ una cosa che deve far pensare”.
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