BiciRoma, 10 anni fa aggressione mortale a Moriccioli, e nulla s’è fatto
“10 anni fa sulla ciclabile di Tor di Valle fu aggredito brutalmente Luigi Moriccioli che morì circa 50 giorni dopo quell’aggressione, e nulla è stato fatto per la sicurezza dei ciclisti”
"Sono trascorsi dieci anni da quel tragico Venerdì 17 quando sulla ciclabile di Tor di Valle fu aggredito brutalmente Luigi Moriccioli che morì circa 50 giorni dopo quell’aggressione.
A dieci anni di distanza poco o nulla è stato fatto per la sicurezza dei ciclisti.
Furono installate delle telecamere ( all’epoca di ultimissima generazione) lasciate andare in malora tra disinteresse e vandalismo, sono state e sono più le volte che sono inagibili che quelle che funzionano.
Ma anche in senso generale la (risibile) rete ciclabile romana è in totale abbandono tra veicoli motorizzati che le percorrono, che ci stazionano sopra, bancarelle sulla principale dorsale ciclabile, incuria nella manutenzione e nella pulizia che ha provocato vari incidenti con il più grave quello di Marco Artiaco morto lungo la ciclabile della Magliana ad Ottobre 2016.
La segnaletica che individua le ciclabili è oggi per lo più scomparsa.
Da allora ogni nuova amministrazione si è presentata come amica dei ciclisti pronta a rivoluzionare in meglio la mobilità ciclistica ma poi al momento dei saluti non possiamo che constatare come siamo tornati indietro perdendo il bike sharing, non avendo più alcun controllo sulle ciclabili – (purtroppo anche le forze dell’ordine o enti assimilati usano la bicicletta come spot propagandistico che come reale mezzo di controllo), ed oggi non c’è più alcun referente con cui dialogare per risolvere i problemi che ci riportano gli utenti.
Addirittura l’amministrazione Marino mentre smantellava il bike sharing si presentava sulle ciclabili a fare propaganda politica (roba dell’altro secolo) intitolando alcune tratte a personaggi che con il ciclismo e la mobilità ciclistica non c’entrano nulla.
L’attuale amministrazione poi regredendo ancor di più parla solo con chi gli è simpatico e non si permette di fargli notare la loro impasse ed i loro errori ( come sulla riapertura della ciclabile di Monte Mario dove alcune tratte ciclabili sono scomparse), andando così di male in peggio.
C’è un Piano Quadro della Ciclabilità approvato dall’Assemblea Capitolina e la tratta Roma Fiumicino lungo il Tevere che ha il progetto esecutivo pronto nei cassetti del Comune, ma ognuno che arriva ricomincia da capo, grazie anche alle altre realtà ciclistiche romane, disunite, silenti ed arrendevoli, che non si fanno sentire.
Dieci anni sono passati da quel giorno e ancora troviamo lungo le ciclabili insediamenti abusivi a nord come a sud.
Ci dispiace constatare che neanche la morte di Luigi e in ultimo quella di Marco siano servite ad aprire gli occhi alle amministrazioni comunali che si sono succedute per rendere Roma una città amica dei ciclisti dove non si debba morire per farsi una pedalata su una pista ciclabile.
BiciRoma non dimentica Luigi e spera che lo possiate ricordare anche voi." Così in un comunicato, Fausto Bonafaccia, fondatore e presidente dell'Associazione BiciRoma.