Cucina

Birra Agrado: dal Belgio ai monti Picentini, profumi di una grande birra

Dal Belgio ai monti Picentini: emozioni, profumi e sensazioni che si concretizzano in una birra di eccellenza italiana, la BIRRA AGRADO. Il fenomeno dei birrifici artigianali propriamente detti mini-birrifici si sta sempre più diffondendo in Italia e pur avendo antichissime origini risalenti a 5000 anni fa, addirittura dell’antico popolo dei Sumeri, e la più antica birreria monastica è quella dell’abbazia di Weihehstephan, nei pressi di Monaco di Baviera, costruita nel 724 è chiaro che tale tradizione non è tipica del nostro territorio. Ma la grande capacità di tanti imprenditori italiani è riuscita a integrare le buone materie prime del nostro territorio, in particolare la purezza di certe acque, ottenendo un prodotto da grandi caratteristiche da far invidia ai più importanti birrifici della Baviera.

Nella mia continua ricerca del meglio della produzione italiana ho avuto modo di confrontare tanti ottimi birrifici artigianali ma posso affermare che il BIRRIFICIO AGRADO è quello che ha colto in maniera particolare la mia attenzione e mi permetto di suggerirlo ai miei lettori!

Domenico Di Catania insieme ai fratelli Gloriante

In questo birrificio si dimentica lo stress quotidiano delle nostre città e i FRATELLI FABIO, DANILO E PAOLO GLORIANTE da grandi amanti della vita all’aria aperta e della nostra terra, che fortunatamente è ancora ricca di quell’ambiente straordinario e misterioso che sono i Monti Picentini nella provincia di Salerno, hanno voluto rendergliene omaggio. Quindi forza, maestosità, profondità, purezza ed eleganza – ed è questo che i monti picentini possono trasmettere – sono tipiche della birra Agrado.

Fabio, il mastro birraio, ha fatto gavetta in Belgio studiando tecnologia brassicola e inoltrandosi nei misteri della fermentazione grazie alla collaborazione con vari birrai e, una volta in Italia insieme all’altro fratello Paolo caratterizza la sua esperienza realizzando l’impianto per la produzione artigianale di birra appositamente progettato al fine di avere totale controllo su tutti i processi produttivi garantendo, quindi, la massima qualità e, dopo innumerevoli cotte di prova, sono riusciti insieme ad individuare il loro stile che va oltre il concetto di birra classica.

Danilo che si è fatto le ossa nei settori marketing e vendite, ha affinato il suo palato nelle birrerie di mezzo mondo e si occupa della formulazione delle ricette sulla base delle esigenze del mercato e della parte più commerciale dell’impresa.

E proprio parlando con Danilo, che, come detto, rappresenta l’anima commerciale dei fratelli così commenta la sua azienda:

Siamo un birrificio giovane, allegro, motivato e traboccante di passione per la buona birra. Facciamo appunto buone birre, senza seguire a tutti i costi le mode del momento: facciamo birre facili da bere e da apprezzare, perfette da condividere, ottime da accompagnare al buon cibo. Nelle nostre bottiglie troverete equilibrio, eleganza, qualità e un pizzico di spensieratezza, per questo motivo mettiamo a disposizione dei nostri clienti, l’angolo birra o per i più “anglo-patiti” Corner beer che creano una atmosfera magica con tre scenografie di cui una in tema Vintage Style una Country e una altra White Emotion per i propri importanti eventi. Un modo magico, quasi esoterico per avvicinare tutti all’assaggio di birre “emozionali”.

La novità nella produzione, per accontentare una più vasta fascia di apprezzatori di birra, sono i fusti al fine di approvvigionare i numerosi pub della Campania e del Lazio che ne hanno fatto richiesta.

E una altra iniziativa che vuole dare la massima trasparenza e la conoscenza sulla produzione della nostra birra sono le giornate di visita e degustazione al birrificio. Gli incontri hanno come obiettivo il far accrescere la conoscenza di una bevanda, che nonostante in Italia sia molto amata e consumata, attualmente non è ancora valorizzata. L’avvicinamento alla mondo della birra sarà fatto per far imparare a degustare e conoscere la storia e la produzione, sfatare alcuni falsi miti e soprattutto scoprire quanto vasto e variegato sia il pianeta birra. Saranno raccontati alcuni dei principali stili birrai , dalle chiare pils, alle stout irlandesi, dalle belghe d’abbazia e trappiste alle weizen tedesche.

Ma dopo questo piacevolissimo dialogo fra me e Danilo, come al mio solito, il desiderio di conoscere dal vivo come si produce e il suo “risultato” si legge nei miei occhi e così mi vengono aperte le porte dell’alchemico laboratorio (come a me piace definirlo) e qui, il mastro birraio Fabio inizia a illustrarmi il processo partendo dalla macinazione dei cereali infatti i grani di malto vengono macinati in modo grossolano, allo scopo di rimuovere lo strato esterno e di rompere la parte interna. Il mastro Fabio mi sottolinea che è tanto importante la macinatura del malto perché solo dai grani macinati è possibile estrarre gli amidi da cui ricavare gli zuccheri, fondamentali per le fasi successive di produzione della birra.

Dopo si passa alla fase di ammostamento dove il cereale macinato viene miscelato con acqua calda per permettere l’attivazione degli enzimi contenuti nel malto. È una fase importantissima nella realizzazione della birra e, unitamente alla scelta delle tipologie e quantità dei diversi malti e cereali, rappresenta il momento in cui il birraio impone al prodotto finito le caratteristiche basilari desiderate: corpo, beverinità, alcool, schiuma.

Successivamente avviene la bollitura o luppolamento del mosto, successiva alla filtrazione, viene effettuata di norma per 60-90 minuti e favorisce la creazione di “composti di maillard” che danno note di caramello e nocciola alla birra. Inoltre è attraverso la bollitura che il luppolo acquisisce la caratteristica componente amara della birra.

Infine il sistema di imbottigliamento, continua a spiegarmi Fabio, a depressione garantisce il rispetto del prodotto, che viene imbottigliato nel modo più naturale possibile. Infatti, il liquido viene richiamato dal vuoto che la macchina crea all’ interno delle bottiglie appena queste vengono inserite; di conseguenza, il riempimento avviene senza scuotimenti e senza alcun contatto con pompe o organi meccanici.

Rimango entusiasta dalla descrizione altamente professionale di Fabio e mi sento esterrefatto dal lindore dei luoghi, dalle luce emanata dalle lucide caldaie e del tintinnio delle bottiglie che si riempiono della magica bevanda e dagli odori che solleticano i miei sensi e non posso fare a meno di passare al più pragmatico e ancor piacevole assaggio. I fratelli Gloriante mi presentano – e soprattutto degusto – le quattro tipologie:

LA CHIARA che nell’assaggio esprime la piacevolezza del leggero gusto vellutato sprigiona un aroma fruttato e speziato tipico dell’arancia amara e già mi fa pensare all’estate nell’ora dell’aperitivo con questa fresca birra consumata con uno spicchio di limone. Fantastico!

L’AMBRATA, qui il mio palato rimane di stucco, come può una birra ricordarmi il vino? Perché, mi dicono i fratelli Gloriante, grazie alla combinazione dei malti Abbey e Munich light, questa birra ha il calore del vino e la freschezza della birra. All’olfatto. che è intenso, mi richiama il caffè tostato, con sentori di frutta candita. Al gusto si rivela un corpo caldo e morbido, in cui il malto lascia il posto ad un retrogusto erbaceo e al finale lungo e persistente lascia un senso di freschezza. Superba!

LA BIONDA, immediatamente al mio olfatto arriva l’aroma di fiori di luppolo fresco e mi viene spiegato che grazie all’utilizzo dell’antico metodo dry hopping con sentori floreali si percepisce tale aroma, la schiuma è abbondante, compatta insomma “una crema” poi in bocca si percepisce una buona armonia tra il dolce del malto e l’aroma piacevole e floreale del luppolo. Semplicemente buonissima!

BLACK, la prima cosa che mi sobbalza agli occhi e il fatto che è talmente scura che sembra davvero nera! All’olfatto mi arrivano le note del caffè tostato, la schiuma si presenta anche qui compatta e molto persistente e alla degustazione il sapore è secco, deciso e intenso. Superlativa!

E’ proprio vero che girovagando per il nostro paese troviamo veri e sani imprenditori e artigiani, degni di questo nome, che innamorati del loro lavoro creano delle vere e proprie eccellenze come quella che mi pregio di aver conosciuto del birrificio AGRADO la birra artigianale dei Monti Picentini e mi permetto di consigliare a tutti i miei lettori di provare l’ottima birra e di far visita al birrificio. Delizia per gli occhi e per il palato!

Domenico di Catania

Food Consultant

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Domenico Di Catania

Da 25 anni è consulente di direzione e organizzazione aziendale e si occupa di contratti di rete aziendali. Da circa 10 anni, per sua grande passione, si interessa di start up e consulenza globale per le aziende nel campo del "food". E' esperto di materie prime. Scrive articoli di enogastronomia e di economia.

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