Cronaca

Bonus maturità, la battaglia continua

Sono di tutta Italia, ma si sono riuniti in più gruppi su Facebook, per urlare a voce piena la loro indignazione.
Stiamo parlando di tutti quegli studenti che si sono ritrovati improvvisamente vittime di un sistema di istruzione che sembra, molto spesso, dimenticare di tutelare proprio i diretti interessati. Stiamo parlando, quindi, dell’abolizione del bonus maturità, avvenuta durante lo svolgimento del test di ingresso per essere ammessi alla Facoltà di Medicina.

La mobilitazione, però, non è solo quella degli studenti. Sono molti i volti della politica che si sono schierati al loro fianco.
A partire dall’on. Elena Centemero (Pdl), che si è resa reperibile telefonicamente, e ha spiegato che la situazione è piuttosto delicata: gli emendamenti al decreto dovrebbero essere apportati entro il 30 settembre, e per la loro approvazione si dovrebbe attendere un tempo infinitamente lungo, prospettandosi l’ipotesi di arrivare a novembre ancora senza certezza alcuna. L’unico strumento a disposizione, ha spiegato la Centemero, è il ricorso.

Certo, a pensare che gli studenti potrebbero pagare anche 5 mila euro per vedersi riconosciuti i diritti che gli spettano, fa accapponare la pelle. Molti legali, infatti, consigliano di riunirsi in “gruppi” per divedere le spese.
Dal canto suo, la Centemero ha comunque assicurato che farà di tutto per appoggiare la battaglia di questi studenti, anche apportando tutti gli emendamenti del caso.

Non solo. I ragazzi potrebbero anche chiedere l’immatricolazione con riserva. Possono farlo, però, solo quelli che si sono accertati che grazie ai punti bonus, poi annullati proprio in sede di test di ammissione alla facoltà di Medicina, si sarebbero potuti collocare in posizione utile per entrare, ovvero sopra l’ultimo classificato.
Ma resta che comunque la decisione ultima spetta al ministro Carrozza, la quale dovrebbe (deve) porre rimedio alla situazione, magari con altro decreto ministeriale.

Anche Luigi Di Maio, deputato del M5S e vicepresidente della Camera, si è reso disponibile, manifestando la sua intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare in merito alla questione bonus maturità.

Ilaria Capua, di Scelta Civica e vicepresidente della VII Commissione (cultura, scienza e istruzione), ha sollevato il problema proprio nella Commissione di cui fa parte.
Su Twitter ha assicurato ai ragazzi “che sta facendo il possibile, anche se la situazione è difficile”.

Allo stesso modo, anche Giovanni Legnini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che, in sede di Commissione, ha posto l’attenzione su questa questione che ogni giorno diventa più urgente e insieme più ridicola.
Ridicola perché a rimetterci sono degli studenti.

Anche i socialisti Marco Di Lello e Pia Locatelli hanno firmato un’interrogazione al ministro Carrozza sull’argomento.
Inoltre, Di Lello, in quanto membro della VII Commissione sta predisponendo tutti gli emendamenti del caso al cosiddetto “Decreto Scuola”, tra cui proprio la modifica del tanto discusso art. 20 che ha ad oggetto proprio l’abolizione del bonus maturità.

Infine, Ernesto Magorno (Pd), ha scritto una lettera all’On. Maria Coscia, capogruppo del Pd nella VII Commissione (cultura, scienza e istruzione).
“Da più parti d’Italia – si legge – mi sono giunte numerose segnalazioni di studenti indignati per il provvedimento di annullamento del ‘Bonus Maturità’, previsto dal decreto legge ‘Misure urgenti per l’istruzione’ del ministro Maria Chiara Carrozza. Provvedimento questo sicuramente giusto per gli anni futuri ma non per l’anno in corso, in quanto vengono ad essere penalizzati i tantissimi studenti che si sono preparati seriamente sia per l’Esame di Stato che per affrontare il Test di Ammissione alle Facoltà Universitarie sapendo che avrebbero potuto contare su un ‘tesoretto’ non da poco, quale il ‘Bonus Maturità’. Inoltre, indipendentemente dalla validità di tale sistema, appare ancora più evidente come un cambiamento delle regole a esami avviati determini un ulteriore danno per questi candidati. Pertanto, le chiedo di intervenire affinché il ‘Bonus Maturità’, possa essere computato per i Test di Ammissione all’Anno Accademico 2013-2014”.

Tutti gli emendamenti apportati, comunque, saranno presentati solo a partire dal 30 settembre. Le graduatorie sono uscite il 23 settembre, e si è dovuto aspettare la loro pubblicazione prima di poter agire concretamente anche in sede parlamentare.

Insomma, quella contro l’abolizione del bonus maturità è una battaglia che dal 9 settembre scorso non si è mai sopita. E a ben dire: il ministro Carrozza potrà pure essere contraria al valore legale del titolo di maturità, come ha affermato, ma non può certo pretendere di abolire detto valore proprio nel momento in cui migliaia di studenti stanno affrontando un test d’ammissione facendo affidamento a determinati bandi di concorso, che prevedevano tutt’altre regole.
Contravvenendo, dunque, anche ai principi (fondamentali) di certezza del diritto e di legittimo affidamento. E, soprattutto, creando un precedente non di poco conto.
Perché la stabilità della legge deve essere una certezza, stante il ruolo della legge stessa. E di certo, non si può agire alle spalle di studenti ignari.

La questione da non sottovalutare, è anche un’altra: l’abolizione del bonus maturità è avvenuta tramite decreto legge, di per sé, quindi, non impugnabile. Bisogna quindi che i legali disposti ad accompagnare gli studenti nei ricorsi al Tar eccepiscano l’incostituzionalità dell’atto che, essendo un decreto legge, ha forza di legge.
Addirittura, quindi, la questione potrebbe finire direttamente in Consulta.

Per fortuna, anche il Codacons si è attivato e si è schierato dalla parte degli studenti.
Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli studenti e dei consumatori, ha infatti promosso un ricorso al Tar del Lazio contro il sistema del numero chiuso e ha chiesto alla Procura il sequestro delle prove.
“La graduatoria potrebbe essere frutto di errori e irregolarità – si legge in una nota – Potrebbe quindi risultare alterata, e da più parti sono state denunciate gravi anomalie, riscontrate dagli stessi studenti durante le prove. Dagli errori contenuti nelle domande alla violazione dell’anonimato: si tratta di situazioni in grado di inficiare i test d’ingresso”.
L’associazione, quindi, ha chiesto alla magistratura “di attivarsi nell’interesse degli studenti, sequestrando cautelativamente i risultati delle prove”.

Redazione

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