L’episodio è avvenuto nelle scorse ore a Torvajanica, frazione del comune di Pomezia. Un viaggiatore del bus 07 aveva aggredito una donna rom, malmenandola e tentando di trascinarla al di fuori del mezzo di trasporto per i capelli. La motivazione sta nel fatto che la borseggiatrice era stata sorpresa a tentare di derubare altri viaggiatori.
Una vera e propria reazione d’impeto e violenza dell’uomo che, invece di attendere l’intervento delle forze dell’ordine, ha deciso di intraprendere la via della giustizia personale. Una scena di maltrattamento che si è perpetrata per alcuni minuti, tra le diverse reazioni dei viaggiatori presenti. C’è chi afferma di aver provato shock e chi, davanti alle stesse immagini, ha sostenuto di aver nutrito la più totale indifferenza.
Alcune immagini dell’accaduto, intanto, sono state pubblicate su alcuni canali di social network, iniziando a circolare dalla tarda serata di ieri su numerosi dispositivi personali degli utenti.
C’è chi durante quei minuti concitati, ha anche provato a invitare l’uomo a desistere dall’intento di trascinare al di fuori del mezzo la donna rom, prendendo dunque le sue difese, ma evidentemente la forza dell’aggressore l’ha fatta da padrona e la donna è stata trascinata al di fuori del bus inequivocabilmente.
In queste ore però la vicenda ha diviso l’opinione pubblica suscitando una notevole percentuale di indignazione. L’efferatezza della violenza sostenuta per trascinare la donna al di fuori del mezzo è stata condannata da una numerosa fetta dell’opinione generale. In molti si chiedono se la crudeltà del gesto possa essere ammessa in una società all’interno della quale, spesso le immagini rimbalzano con una velocità disarmante diventando fonte di ispirazione per una fascia di società, spesso tendente all’emulazione, priva di solidi punti di riferimento. Parliamo naturalmente dei giovanissimi. Una fascia d’età che, come spesso si sente dire, si rende colpevole di fatti e comportamenti nei confronti dei quali è più facile riscontrare un dito puntato, piuttosto che una mano tesa.
C’è però chi sostiene e giustifica la reazione dell’uomo, esasperato da una condizione di sicurezza generale piuttosto precaria. Oggi secondo molti, il tema sicurezza è ritenuto da molti una problematica ormai considerata troppe volte in secondo, in terzo piano. Secondo l’Istat se negli ultimi anni sono calati gli omicidi, non si può certo dire lo stesso per furti e rapine che si attestano ancora a una soglia decisamente preoccupante. I furti e le aggressioni inoltre, minano di serenità e alterano le dimensioni del benessere individuale e collettivo. Subire un crimine può, lo ricordiamo, recare danni non solo fisici ma anche psicologici, in relazione al trauma subito.
Per molti l’impatto maggiore che si riscontra è nell’aumento della vulnerabilità all’interno della persona, perché la paura di rimanere vittima di atti di questo tipo rischia di influenzare libertà personali, con effetti pronti a ricadere sulla qualità della vita.
A oggi episodi di microcriminalità, tra furti, borseggi, rapine e spaccio di droga fanno registrare una percentuale pari al 75%. Tra i consigli sempre utili da tenere a mente, si raccomanda come al solito di non sostare o transitare troppo a lungo in zone particolarmente buie o isolate, cercando altresì di non ostentare oggetti di valore in luoghi affollati o sui mezzi pubblici. E’ buona norma, sugli stessi, quella di controllare sempre la chiusura di borse e zaini, non indossando portafogli in tasche posteriori.
Si ricorda che i numeri da tenere sempre a mente per qualsivoglia necessità sono:
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