Ha deciso di patteggiare la pena, messa di fronte all'evidenza dei fatti dalle telecamere installate a sua insaputa dai Carabinieri di Nepi e Civita Castellana, che hanno documentato botte e insulti vari ai bambini di una scuola dell'infanzia a Monterosi. Caterina Dezi, 53enne di Ronciglione è stata condannata a due anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena.
La donna fu arrestata il 6 marzo scorso in flagranza di reato, dopo che le indagini dei Carabinieri, partite dopo le segnalazioni dei genitori dei piccoli, avevano documentato uno scenario inquietante. Come avemmo modo di raccontare a suo tempo, le telecamere, attive per 40 giorni, hanno documentato una situazione sconvolgente. La maestra era solita insultare in maniera becera i bambini ("Vaffanculo", "Mi hai rotto i coglioni", "Stupidi", "Ignoranti", "Fatti ricoverare") a percosse vere e proprie. Alcuni malcapitati venivano, schiaffeggiati, sbattuti per terra oppure spinti in malo modo contro gli armadietti. Dopo questi atti, che lasciavano i bimbi sconvolti e in lacrime, la Dezi li minacciava di non dire nulla a casa, poiché quanto accade a scuola deve restare un segreto.
La strategia iniziale della maestra è stata quella di avvalersi della facoltà di non rispondere ai primi interrogatori. Poi, il suo legale, l'avvocato Massimo Pistilli, aveva puntato a presentare un'istanza di scarcerazione per alcuni vizi di forma sulle intercettazioni ambientali. Il tribunale della Libertà di Roma ha rigettato il ricorso e alla fine è giunta la richiesta di patteggiamento, accolta anche dall'accusa.
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