Botticelle, devono rimanere o no? 10mila firme per l’abolizione
De Vito:”Affonda in commissione congiunta ambiente/mobilità la proposta di iniziativa popolare per abolire le botticelle
Si torna a parlare di botticelle. Le firme di oltre 10mila cittadini sono già state raccolte, e la delibera di iniziativa popolare, già depositata in Campidoglio, è pronta per essere discussa; una delibera che dice no alle botticelle per sia per motivi etici che economici, con un sì alla tutela dei cavalli e alla riconversione delle licenze in altre attività di trasporto più green. Alla raccolta delle 10.000 firme avevano contribuito Animalisti Italiani Sede Roma, AVA, Io Libero Avcpp, LAV , ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali e OIPA Roma.
Ma, “ancora una volta il PD ritarda e affossa l'iter delle proposte di iniziativa popolare”. La denuncia è firmata M5S Roma. “Rimarrà davvero indelebile nella mia memoria il rilievo secondo cui la delibera, non precisando adeguatamente che deve essere fatto esclusivo divieto del trasporto di persone – ma parlando di botticelle a cos'altro poteva riferirsi? – non farebbe salvi i diritti di coloro che con il cavallo intenderebbero trasportare delle cose, magari un fascio di legna, magari nell'agro romano, magari ‘in sul calar del sole’, in una sorta di scena bucolica dal sapore leopardiano”, afferma il capogruppo in Campidoglio del M5S Marcello De Vito.
“Così affonda in Commissione congiunta ambiente/mobilità la proposta di iniziativa popolare per l'abolizione delle botticelle, per la quale ci doveva essere l'espressione del parere dei cittadini”. Delibera alla quale, peraltro, il M5S è favorevole. Dato dimostrato dal fatto che, già a inizio consiliatura, il M5S aveva presentato una mozione per l’abolizione delle botticelle, prontamente bocciata dal PD che pure faceva dell’abolizione di questi mezzi di trasporto a trazione animale il suo cavallo di battaglia contro l’ex sindaco Alemanno, poi inserito anche nel programma elettorale del sindaco Marino. Un appuntamento, però, disatteso.
Stando a quanto denuncia Marcello De Vito, sembra che la delibera non possa essere accolta perché alcuni punti della stessa andrebbero rivisti, ma le proposte di iniziativa popolare “non sono emendabili”, spiega De Vito, che quindi punta il dito: “E’ il solito modus operandi del PD: in barba alla volontà popolare”.