Riceviamo e Pubblichiamo
Bracciano, 11 Aprile 2016: Mentre i sindaci del nostro territorio scelgono di discutere in un incontro coi cittadini il futuro del servizio idrico (sabato scorso a Canale Monterano) il Comune di Bracciano li anticipa con la deliberazione che sancisce la volontà di trasferire la gestione dell’acqua pubblica al gestore privato (Del.N.2 del 29-03-2016 “ACEA ATO 2. Approvazione Convenzione di Gestione e Convenzione di Cooperazione).
Una decisione sempre annunciata dalla nostra Commissaria Straordinaria e di nuovo in linea (vedi Bracciano Ambiente e discarica di Cupinoro) con le scelte della ex amministrazione Sala.
Non è servito a nulla il referendum nazionale, né la mobilitazione di comitati, associazioni, singoli cittadini che hanno manifestato chiaramente e senza alcuna riserva da che parte stesse la volontà popolare locale. Niente da fare, qui a Bracciano “democrazia” e “partecipazione” si confermano parole vuote, insignificanti, parole sfruttate all’inverosimile, fumo negli occhi a chi, soprattutto negli ultimi anni, si è visto defraudato di servizi essenziali come l’accesso all’acqua potabile, nonostante le tasse siano salite al massimo storico.
La carenza cronica di manutenzione degli acquedotti con lo spreco ingente di acqua potabile dell’acquedotto Fiora da un lat, dall’altro la contaminazione da arsenico nel Lega che ne proibisce l’uso potabile a 1.200 utenti ininterrottamente fin dall’agosto scorso, il mancato adeguamento alle nuove norme sull’arsenico mai rispettate da anni (fino alle proteste cittadine del 2013, sfociate anche in una sentenza che riconosce il risarcimento a un concittadino), la mancata disinfezione dell’acqua col cloro (contestata dal magistrato nei capi d’imputazione con avvisi di garanzia per associazione a delinquere del nostro ex sindaco), la mancata sostituzione dei filtri per il dearsenificatore di via della Macchia, i contatori da sostituire da anni (spesso non piombati o poco veritieri), l’inquinamento dell’acquedotto Cisterna da eccesso di colibatteri fecali (a Natale ha messo in crisi gli esercizi pubblici del lungolago Argenti). Tutti esempi che rispolverano la memoria ai nostri concittadini che, dulcis in fundo, si sono visti arrivare importi ingiustificati per eccesso nelle bollette del dicembre scorso.
La decisione di consegnare un bene pubblico così vitale all’ACEA è considerata ancora più grave a poche settimane dalle elezioni amministrative, perchè nega la possibilità ai cittadini di esprimersi col voto su una questione basilare dei programmi elettorali.
Non sappiamo in che cosa consista l’affidamento della Convenzione, perché il documento non è accessibile (già, dov’è la “Trasparenza”?), insieme ad altri tre dei numerosi allegati, molti datati tra la fine e l’inizio dell’anno 2000. Il prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano è interdetto agli abitanti dei comuni lacustri a causa di una vecchissima convenzione con l’ACEA che ne è l’unica ad usufruirne e pressochè gratuitamente. Prima che anche l’acqua degli acquedotti possa essere interdetta a discrezione di un gestore privato, pensiamoci attentamente.
Ass.Salviamo Bracciano
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