Comitati contrari alle opere infrastrutturali. Non tutti sono favorevoli alle nuove autostrade Cisterna-Valmontone e Roma-Latina, anzi i comitati contrari fanno sapere le loro ragioni. Innanzitutto i comitati non credono che le due autostrade porteranno maggiori opportunità di occupazione, benessere e rilancio dell’economia.
Il progetto, affermano è obsoleto, e oggi lo smart working si afferma come modalità di lavoro che non necessita di spostamenti. Non ritengono questi due corridoi stradali “panacea di tutti i mali”. Mettere invece in sicurezza la Pontina? Resta una delle strade più pericolose d’Europa (oltre 600 morti anno), perché, dicono i comitati, evidentemente nessuno può riempirsi le tasche con la sua messa in sicurezza.
Per questa strada, dicono sempre i comitati, mancano studi sul flusso di auto e sulla sua circolazione. Non vi sono dati ed elementi che giustifichino l’opera e le spese che comporta. A pagarne le spese in termini ambientali e territoriali, le eccellenze del posto con i suoi olivi, la vite e prodotti di ortofrutta. Le autostrade, infine, hanno un pedaggio e si pagano.
Diverse dunque le ragioni che spingono questi comitati a dire no alle nuove infrastrutture. Motivazioni ambientali e di tutela dei prodotti locali, economiche e logistiche che pesano vantaggi e svantaggi di queste nuove bretelle stradali.
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