«Noi chiediamo a Renzi, se vuole mantenere la parola, se vuole mantenere i patti, di approvare la riforma elettorale prima di Pasqua, altrimenti casca l'accordo con Berlusconi, con Forza Italia». Lo afferma il capogruppo FI alla Camera, Renato Brunetta, a Skytg 24, proprio mentre si fanno insistenti le voci di un imminente faccia a faccia tra il premier e il leader di Forza Italia.
Brunetta contesta poi al capo del Governo che «la riforma della legge elettorale è ferma da tre settimane al Senato e non è stata ancora consegnata alla commissione Affari costituzionali competente. Se è in grado Renzi approvi la riforma elettorale, così com'è stata approvata dalla Camera, prima di Pasqua, se non è in grado, non ha i numeri per farlo, ne tragga le conseguenze, magari anche con le sue dimissioni», presegue Brunetta.
Relativamente alla riforma del Senato il capogruppo Fi alla Camera sottolinea: «La riforma del Senato è stata approvata lunedì scorso dal Consiglio dei ministri, ma quella riforma non è stata consegnata agli uffici competenti di Palazzo Madama, il che vuol dire che non esiste ancora, che ci stanno ancora lavorando».
Renzi, dal canto suo, respinge le accuse e afferma di non accettare ultimatum da nessuno.
«Sulle riforme non accettiamo ultimatum da nessuno, meno che meno da Brunetta – replica il premier Matteo Renzi – Se stanno al gioco delle riforme bene, se no, al Senato, ce la facciamo. Le questioni interne a Forza Italia se le risolvano loro. Noi rispettiamo il loro dibattito interno, ma non accettiamo ultimatum da nessuno».
Ha anche assicurato che la maggioranza ha i numeri al Senato per approvare la riforma del bicameralismo anche senza i voti di Forza Italia.
Renzi ha escluso incontri a breve con Silvio Berlusconi.
«Sul Def la situazione è molto buona, chiudiamo domani alle 18. Siamo abbastanza avanti» ha detto il premier che, nel pomeriggio, ha incontrato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, per chiudere sul Documento di economia e finanza che sarà approvato domani dal Consiglio dei ministri.
«In Cdm parleremo anche degli stipendi dei manager». «Per noi la prima scelta è di stare vicini alle persone che guadagnano di meno, come dimostra la decisione di dare 80 euro in busta paga – dice Renzi – Sugli stipendi dei manager aspettate domani, ne parleremo e vedrete, sarete contenti».
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