Bruno Giordano, “Una vita sulle montagne russe”, di Giancarlo Governi
E’ uscito da pochi giorni il libro sulla storia di Bruno Giordano ed è già un successo
E' uscito da pochi giorni il libro sulla storia di Bruno Giordano ed è già un successo. Si intitola "Una vita sulle montagne russe". Lo ha scritto Giancarlo Governi con il garbo e lo stile con cui ha saputo scrivere di Vittorio de Sica e di Totò. Un libro verità dove Giordano si mette finalmente a nudo e si racconta in maniera totale e definitiva. La storia è quella di un uomo che è stato calciatore e che nella sua vita ha dovuto lottare affrontando guai e problemi talvolta apparentemente insopportabili. In questa storia si racconta di un atleta straordinario che ha usato il calcio come rifugio sicuro per affrontare una vita molto spesso crudele e spietata .
E Bruno racconta, senza risparmiare nulla del suo passato, dei suoi pentimenti, dei suoi errori, ma anche quando, troppo spesso il suo nome sia stato indebitamente accostato a scandali e fatti incresciosi. Tutta la vita in silenzio ad osservare come spesso il suo nome venisse accostato a cause totalmente estranee alla sua persona ,senza mai difendersi pubblicamente con la pazienza di chi si sente nel giusto, con la consapevolezza che prima o poi la verità viene fuori e rimette le cose al suo posto. Bruno è stato un grandissimo calciatore, ha giocato nella Lazio fin da ragazzino ed è approdato in prima squadra subito dopo la grande Lazio di Chinaglia .
La Lazio è stata la sua casa, la sua famiglia e per tanto tempo. L'unica cosa sicura della sua vita. E' Stata la Lazio a toglierlo dalla strada consegnandoci un campione di una classe cristallina. Poi calcisticamente approda al Napoli dopo aver rifiutato di andare alla Roma su richiesta della stesso Chinaglia che nel frattempo era diventato presidente della stessa Lazio. Ma non è il calcio l'aspetto principale del racconto di Giordano. Attraverso la storia di questo calciatore noi entriamo nella storia di una Roma sparita che forse soltanto qualche nonno con buona memoria potrebbe raccontare .
Emergono i colori e la solarità di Trastevere e gli scorci più caratteristici e romantici della nostra città. Giordano racconta se stesso e dietro di se si trascina la storia della sua Roma dalla metà degli anni 60 , con le botteghe le piazze i vicoli e le trattorie dove la gente pur di stare insieme si portava il mangiare da casa. Dentro quei vicoli ci sono passati tutti i più grandi, da Fabrizi e Claudio Villa fino ad Alberto Sordi . La storia del giovane Giordano ricorda un po' la storia "de quei regazzini de Trastevere che d'estate annaveno a far bagno a fiume". Ma è anche la storia di una città che cambia radicalmente con gli anni di piombo dove la violenza crescente finisce per coinvolgere anche degli innocenti. Bruno racconta come ha vissuto l'assassinio di Re Cecconi e del dolore per una morte così assurda .
E allora immergetevi in questa storia che a scriverla c'è voluto coraggio. Oggi Giordano è un uomo che ha più di 60 anni e vuole fare chiarezza sulla propria vita ed eliminare le falsità che lo hanno accompagnato per troppo tempo. Emerge un "racconto verità" su chi è stato veramente rispetto all'immagine trasfigurata che qualcuno gli ha ingiustamente affibbiato. Si toglie qualche sassolino dalla scarpa e lo fa con la serenità dell'uomo maturo che a dispetto dei santi oggi si guarda allo specchio e non deve rimproverarsi nulla .
Giancarlo Governi magistralmente ha saputo cogliere l'aspetto poetico della vita di questo calciatore e ha scritto un capolavoro. Pochi giorni fa il libro è stato presentato davanti ad una platea festante, le copie sono andate tutte vendute e il direttore della Feltrinelli della galleria Alberto Sordi a Roma era incredulo di fronte a tanto interesse .
Lunedì 16 ottobre, ore 18:00 si replica a Cisterna di Latina con la diretta Facebook su Il Quotidiano del Lazio. Tutta Italia vuole invitare Giordano. A Napoli lo aspettano a braccia aperte come in molte altre città. Possiamo dirlo, Giancarlo Governi ha di nuovo fatto centro … "Assist per Giordano che scarta il portiere e deposita in rete!… Direbbe Sandro Ciotti.