Una condanna di 10 giorni di reclusione, sostituiti con pena pecuniaria di 2500 euro e un'ammenda di 14mila euro. Si è conclusa con un patteggiamento la vicenda della villa di Ponza di Bruno Vespa, finito a processo nel 2013 in conseguenza delle accuse di abusivismo edilizio e violazione dei vincoli paesaggistici. Al noto giornalista il Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale aveva contestato l'ampliamento e il cambio di destinazione d'uso di un'intercapedine della villa, situata in località Le Forna, dalla quale Vespa avrebbe ricavato tre vani.
Il caso era quindi finito al Tribunale di Latina e nel giugno 2013 il gup aveva disposto il sequestro della parte della villa incriminata. Il giornalista e conduttore televisivo aveva poi chiesto di patteggiare la pena provveduto a sanare l'abuso, senza però riuscire a ottenere il dissequestro. Il provvedimento è giunto nell'udienza di ieri, da parte del giudice per l'udienza preliminare, che, come riferito in precedenza, ha chiuso la vicenda con il patteggiamento.
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