Coltissimo critico d’arte, appassionato narratore e fecondo scrittore, “polemista” come lui stesso ama definirsi, l’attuale Sindaco di Sutri ha percorso una lunga strada, intrisa di multiformi quanto molteplici esperienze.
Inventore di un diverso modo di “fare televisione”, esprime da più di trent’anni i suoi pareri personali su ogni argomento socialmente rilevante, ove – forte delle sue geniali intuizioni – come in un crescendo musicale progressivamente più intenso, impone il suo punto di vista che può giunge fino alle grida più agguerrite. Al punto che talvolta finire in rissa è spesso la regola anziché l’eccezione.
Docente antiaccademico, non è certo amato dai suoi colleghi che da sempre fanno fatica ad ammettere che, dal punto di vista professionale, lui è semplicemente inimitabile. Basta, infatti, trovarsi per caso in sua presenza dinanzi ad un’opera artisticamente rilevante ed ecco che la trasformazione di questo agguerrito notissimo personaggio pubblico diventa sublime.
Nel senso che la delicata forma descrittiva e la sostanza critica del dipinto o bassorilievo o oggetto marmoreo o meno che sia, esprime e lascia comprendere senza difficoltà che il vero amore della sua vita è l’arte. Basti ricordare l’apprezzata celebre trasmissione tivvù che portò il suo cognome.
Spiritoso e ironico fino al sarcasmo più spietato, simpatizza per la “capra” come emblema della stupidità altrui. Per poi trasformare l’inerte ovino in business per far tesoro della sua modalità trasgressiva “di ritorno”. Così confermando la sua versatile incallita abitudine di voler distruggere idee preconcette ed ipocrite, scardinare vecchi principi cristallizzati quanto inutili. Ma soprattutto colpire i responsabili della mala gestio delle istituzioni. Anche a costo di risarcire danni a quelli che hanno tentato di celare le verità pubbliche ai cittadini.
Dotato di una versatilità politica fuori dal comune, ha fatto uso del suo tratto originale per arricchire il pensiero di numerosi partiti e movimenti con ragionevolezza, avendo ricoperto cariche pubbliche importanti per decenni. E non senza contrasti.
Innovatore dotato di libero pensiero estremo, ha spesso sollevato delicate questioni inerenti alle modalità di esercizio della fede in contrasto con lo Stato laico, mettendosi in contrasto con diversi religiosi.
Ed è proprio l’inconfondibile Vittorio Sgarbi di cui si parla, qui per festeggiare il suo settantesimo compleanno all’insegna del suo slogan che lo identifica alla perfezione. Ovvero “La lingua non ha peli per natura”.
Buon compleanno!
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