Caccia, immagine choc di una volpe uccisa in tana con cuccioli

Foto della campagna animalista contro l’iniziativa di aprire la caccia alla volpe anche in tana, tante le proteste

Riceviamo e pubblichiamo dall'archeologa Livia Giammichele non solo l'orribile foto con cui si e'iniziata la campagna di sensibilizzazione dell'Enpa ( Ente Nazionale Protezione Animali) e di allerta contro l'iniziativa della Provincia di Pisa, ma anche la documentazione e il nominativo di chi alla Provincia ha avuto il coraggio di approvare la decisione di abbattimento, peraltro delegato, di 500 esemplari di volpe compreso il ricorso alla caccia in tana i cui esiti sono quelli della foto. 

Ecco la lettera tipo che migliaia di persone hanno inviato alla Provincia di Pisa riuscendo a far ritirare il provvedimento dall'Assessore alla caccia e dal Presidente della provincia:

"La invitiamo al ritiro della delibera che autorizza l'ecatombe barbara e inutile di centinaia di volpi. Numerosissimi studi scientifici neutrali hanno dimostrato l'inutilità delle ricorrenti  stragi autorizzate soltanto per favorire gli amici cacciatori. La volpe, in quanto predatore, è elemento essenziale nella selezione naturale degli animali. Invece si pretende di ripopolare il territorio con fagiani (polli) e lepri (conigli) facile prede perché di allevamento. L'unico danno alla natura deriva dall'esercizio venatorio così come viene concepito e favorito dalle autorità competenti. Non c' è nessuna giustificazione scientifica a tali autorizzazioni. E' inevitabile pensare che l'unica motivazione è quella di acquisire il consenso degli amici cacciatori. Tanto si sa che gli animali non votano. Siamo pronti a cominciare una lotta naturalmente non violenta dentro e fuori dal palazzo delle istituzioni per ottenere quanto richiesto, così come, in passato a Siena, a Prato, ad Ascoli Piceno, a Mantova ecc. Naturalmente ci ricorderemo nelle urne di quanto il Partito Democratico continui a tradire ogni aspettativa di un reale rinnovamento, ma si trinceri nella becera politica della rincorsa al consenso degli amici che l'ha portato ai disastri attuali. Doverosi saluti".

 

Lascia un commento