CAFFE’ DELLA PACE – Rischia di andarsene un pezzo di una Roma antica, una Roma romantica, una Roma che ha fatto storia, e continua a farla ogni giorno.
Il Caffè della Pace, a due passi da piazza Navona, è sotto sfratto, nonostante i circa 20 mila euro d’affitto pagati regolarmente. Al suo posto, si dice, potrebbe nascere un Relais.
A rischio, ci sono anche la Libreria Croce, la stamperia Trevi e l’antica camiceria Bazzocchi, in via del Tritone.
Daniela Serafini, madre di Alessandro e Daniela, che ora gestiscono il Caffè della Pace, si è dichiarata sorpresa, delusa e costernata dopo aver ricevuto la notizia dello sfratto.
Due anni fa, infatti, è scaduto il contratto di locazione. L’amministratore dell’Istituto, allora, ha comunicato loro che l’affitto si era trasformato in un’indennità di occupazione, ma il rinnovo del contratto non è mai arrivato. In compenso, lo scorso 10 giugno, è arrivato l’avviso di sfratto. Oggi, dopo che la questione è passata nelle mani dei legali, l’appuntamento è in Tribunale.
“Non potevamo pensare che arrivassero a tanto”, ha commentato Daniela Serafini, riferendosi all’Istituto Teutonico di Santa Maria dell’Anima, che ha la proprietà del palazzo storico che dal 1891 ospita il famoso Caffè.
Dove in tanti son passati, i romani più affezionati, Madonna, Spike Lee, Mel Gibson, Monica Bellucci. Ma anche Giuseppe Ungaretti e Mario Monicelli.
“Con noi – hanno continuato i Serafini – buttano in mezzo alla strada più di 25 famiglie. Ci appelliamo al Sindaco Ignazio Marino, ma anche al Papa, dato che è un Istituto religioso a darci lo sfratto”.
Dopo l’appoggio già dimostrato dall’ex Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al momento Marta Leonori, assessore al Campidoglio per Roma Produttiva, si è mostrata solidale nei confronti della famiglia Serafini.
“Vogliamo salvaguardare il patrimonio culturale e imprenditoriale della Città – ha dichiarato Leonori – e stabilire le giuste misure per tutelarlo.
ANTICA CAMICERIA BAZZOCCHI – Ma la preoccupazione ha raggiunto anche Olimpia Bazzocchi, l’attuale titolare della storica camiceria ereditata dal nonno, in attività dal 1908.
Tra gli altri, l’antica camiceria è famosa per aver rifornito di papillon Gino Bramieri e Renato Carosone.
“La scorsa giunta comunale – ha dichiarato Olimpia Bazzocchi – era riuscita a frenare la procedura di sfratto grazie all’allora assessore Dino Gasperini. La procedura, però, è diventata esecutiva dal 30 giugno”.
“Ci siamo messi in contatto con l’assessore Leonori, che si è detta disponibile a prendere in mano la questione sin da subito”.
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